Intervenendo il 31 maggio u.s. al convegno Diventare italiani. Immigrazione e modelli di integrazione, oltre il dogma multiculturale, organizzato dal Centro Studi Machiavelli e da Nazione Futura alla Camera dei Deputati, il Senatore Toni Iwobi ha chiarito la posizione della Lega sull’immigrazione, proprio nelle ore in cui si componeva il nuovo governo.

Il Senatore d’origine nigeriana ha dichiarato che “la Lega ha sempre auspicato e condiviso l’immigrazione regolare, in particolare quella di qualità” ed ha riconosciuto che “chi scappa da una guerra ha diritto di essere accolto, nel pieno rispetto della dignità umana, finché quel conflitto non sia concluso”. Ha invece definito “odiosa” la clandestinità, sia per gli effetti sulla società ospite sia perché opprime il clandestino stesso.

Toni Iwobi ha quindi parlato di “schiavismo moderno”: “La manodopera immigrata sfruttata nei campi di pomodoro non è diversa da quella schiavile che fu impiegata nei campi di cotone. La storia si sta ripetendo sotto i nostri occhi e un domani i nostri figli ce ne chiederanno conto”. In tal senso ha accusato certe ONG: “Dall’altra parte del mondo ci sono ONG che lavorano per non far partire i clandestini, da questa parte ve ne sono altre che sconfinano pur di andarseli a prendere”.

Il Senatore leghista ha inoltre fatto proprio lo slogan elettorale del suo partito, spiegando: “Prima gli italiani è come la regola del buon padre di famiglia: prima si provvede in tutto e per tutto ai propri figli, e solo allora si ospitano ed aiutano quelli del vicino”.

Il Senatore Iwobi ha concluso rivelando che negli ultimi mesi ha incontrato esponenti del Vaticano e di quattro Ambasciate africane, riscontrando con questi ultimi totale sintonia: “A sentirli parlare sembravano leghisti”. Inoltre “mi ha chiesto un incontro il responsabile del Dipartimento Immigrazione degli USA”.

Era presente anche un altro esponente leghista, l’On. Guglielmo Picchi, che è l’animatore del Centro Studi Politici e Strategici Machiavelli, uno dei due co-organizzatori. Al convegno sono intervenute altre due personalità d’origine straniera, il politico Paolo Diop e la giurista Kawtar Barghout. Tutti hanno criticato l’immigrazione di massa e il modello di società multiculturale, auspicando invece un’integrazione ed assimilazione dei nuovi arrivati.

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