Il 13 ottobre si sono tenute le elezioni amministrative in Ungheria. Le opposizioni si chiedevano se fosse possibile battere l’alleanza Fidesz-KDNP tramite candidature comuni in tutti i distretti elettorali.

Sorprendentemente l’opposizione unita ha raggiunto risultati migliori delle attese. Ha vinto il posto di sindaco di Budapest, 14 su 23 distretti di Budapest, 10 dei 23 capoluoghi provinciali e la maggioranza dell’assemblea della capitale. Benché Fidesz-KDNP abbia vinto in 13 capoluoghi e in tutte le assemblee provinciali (raggiungendo risultati che, proiettati su elezioni politiche, le avrebbero dato una maggioranza di almeno due terzi in Parlamento), il risultato è stato al di sotto delle aspettative maturate dopo le grandiose vittorie alle elezioni parlamentari del 2018 e alle elezioni europee del 2019. Lo mostra anche la comparazione dei risultati odierni con quelli delle elezioni amministrative del 2014, quando Fidesz-KDNP ottenne il sindaco di Budapest, 17 distretti della capitale, 20 capoluoghi di provincia, la maggioranza dell’assemblea a Budapest e in tutte le assemblee provinciali.

Gergely Karácsony è dunque diventato il nuovo sindaco di Budapest. Si tratta del co-presidente (con Tímea Szabó) del partito “Dialogo per l’Ungheria” (Párbeszéd Magyarországért), verde e di sinistra, alleato con il socialista MSZP, ma con un supporto molto basso nella società, fra 1 e 2%. Nel 2018 Karácsony era il candidato premier comune di MSZP e Párbeszéd. Al partito di Karácsony appartiene anche Márta V. Naszály, divenuta sindaca di un distretto di Budapest. I candidati di DK, il partito liberale di sinistra dell’ex premier Ferenc Gyurcsány, hanno vinto in tre distretti, e quelli del partito liberale, Momentum, in due. A MSZP sono andati sei distretti di Budapest e due capoluoghi di provincia. Da menzionare László Botka, già candidato premier del MSZP, che comincia il quinto mandato da sindaco di Szeged: dopo le elezioni ha lasciato il suo partito. Due membri di Jobbik vittoriosi in capoluoghi di provincia non hanno corso col simbolo del proprio partito.

Le elezioni sono state influenzate dallo scandalo Borkai: la pubblicazione del video di un festino erotico su uno yacht nell’Adriatico con Zsolt Borkai, politico di Fidesz, ex campione olimpico di ginnastica. Questo scandalo ha mobilitato gli elettori dell’opposizione e reso incerti i simpatizzanti di Fidesz-KDNP, provocando la sconfitta di molti candidati dei partiti di governo. Curiosamente, Borkai è invece riuscito a farsi riconfermare sindaco di Győr, sebbene come indipendente: per motivi etici ha dovuto lasciare Fidesz dopo le elezioni. Il caso Borkai ha oscurato anche gli scandali riguardanti politici dell’opposizione; ad esempio la registrazione audio in cui Gergely Karácsony parlava della corruzione del partito alleato. Un video erotico era apparso anche del sindaco liberale di Budaörs, Tamás Wittinghoff, riconfermato col 71% dei voti (nel 2014 aveva ricevuto il 69%). Un’altra registrazione audio resa pubblica riguardava un politico locale di MSZP, del 19° distretto di Budapest, in cui parlava degli affari di corruzione del proprio partito. Eppure anche il candidato di MSZP ha vinto le elezioni.

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In conclusione si può dire che, malgrado il successo parziale dell’opposizione, la coalizione Fidesz-KDNP rimanga chiaramente la maggiore forza politica in Ungheria. Una domanda interessante riguarda le relazioni tra il governo e l’amministrazione di Budapest. Dopo le elezioni il premier Viktor Orbán ha offerto cooperazione alle municipalità dell’opposizione. Anche Karácsony ha dato segnali d’apertura. Secondo i voti alle liste DK e Momentum continuano ad essere i partiti più forti dell’opposizione. Jobbik, un tempo d’estrema destra, è divenuto parte dell’alleanza tra Sinistra e liberali. Altri due politici meritano d’essere menzionati, poiché potrebbero essere importanti in futuro. Il primo è Péter Márki-Zay, sindaco di Hódmezővásárhely, che si identifica come un “vero cristiano conservatore” opposto a Fidesz-KDNP e alleato con l’opposizione social-liberale. Márki-Zay ha fondato un movimento che ha coordinato lo sforzo unitario delle opposizioni. L’altro politico da menzionare é László Toroczkai, a capo di Mi Hazánk Mozgalom, che continua ad essere il sindaco di Ásotthalom: dopo la svolta di Jobbik sta provando a ricostruire una forza d’estrema destra.


Ádám Sashalmi è dottorando alla Facoltà di Scienze della Terra dell’Universitá di Pécs, Ungheria.

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Ungherese, dottorando di ricerca alla Facoltà di Scienze della Terra dell’Universitá di Pécs, è studioso di geopolitica.