La riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità. Criticità per l’interesse nazionale italiano è il ventitreesimo Dossier del Machiavelli, opera di Luca Ruggeri.
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SOMMARIO ESECUTIVO
- Il fondo MES nasce attraverso un trattato intergovernativo, quindi al di fuori del quadro giuridico dell’Unione Europea.
- La modifica al trattato costitutivo del MES gli riconosce una nuova funzione, quale supporto al fondo di risoluzione unico delle banche, ma contestualmente apporta ulteriori variazioni che poco hanno a che vedere con la nuova funzione.
- Circa la governance del Fondo, la modifica del trattato attribuisce competenze di grande rilievo al Direttore generale del Fondo stesso sino a porlo su un piano di sostanziale eguaglianza rispetto alla Commissione, in particolare per quanto concerne la valutazione della sostenibilità del debito sovrano, peraltro introdotta anch’essa contestualmente.
- Le nuove norme per l’accesso alle linee di credito precauzionali le rendono inutilizzabili da parte di numerosi paesi tra i quali l’Italia.
- Le clausole di azione collettiva con votazione a maggioranza singola (CACs single limbs) previste della modifica del trattato, consentono con una unica votazione la ristrutturazione di tutte le emissioni dello Stato; il MES appare così uno strumento di ordinata ristrutturazione del debito pubblico.
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Dossier-23-La-riforma-del-Meccanismo-Europeo-di-StabilitàRicercatore senior del Centro Studi Machiavelli. Laureato in Economia, ha lavorato per oltre venti anni presso una grande banca italiana ed attualmente svolge la propria attività quale direttore generale presso un investitore istituzionale.
IL MES, LA VERITA E IL BUON SENSO.
Sono ignorante in materia economica e tanto più in materia di economia “creativa” ma so che esiste un principio inconfutabile ovvero che “prestare denaro è prerogativa del proprietario dello stesso” (per questo motivo anche le banche si sono fatte cucire una norma ad hoc che consente loro di “prestare” il denaro dei depositanti, magari moltiplicandolo più e più volte). Ora, se il MES è un fondo costituito con il denaro versato dagli stati partecipanti (a cui non viene riconosciuto alcun interesse) c’è da chiedersi: “Chi si è appropriato della condizione di “proprietario” di quei soldi?”. Se non è l’UE, non è la BCE, non è il consiglio o la commissione a gestire il Meccanismo “Europeo” di Stabilità chi autorizza e movimenta le risorse del fondo?
Forse dei burocrati nominati, non certo eletti, da chissà chi e per di più garantiti e tutelati (come lo sono i burocrati BCE) in quanto nessun organo può accusarli e/o chiamarli a rispondere del loro operato !?!
Ora, perché mai gli stati che hanno partecipato alla costituzione del fondo qualora utilizzassero una parte di quei denari (magari lo stesso importo che hanno versato) dovrebbero pagare degli interessi? Non percepiscono interessi sul proprio denaro versato ma poi ne devono invece pagare se impiegano quegli stessi denari, con l’obbligo di restituirli magari a condizioni che nulla hanno a che fare con l’istituto del prestito (p.e. come impostare la gestione amministrativa dello stato). Sarebbe come se una banca a fronte di un prestito concesso pretendesse di interferire con l’attività extra-bancaria del richiedente.
Da come stanno le cose sembra che i denari finiti nel MES più che “versati” gli stati partecipanti li hanno “REGALATI” rinunciando alla proprietà di questi, alla eventuale rendita e alla possibilità di indirizzo degli stessi. Ergo attingere al MES equivale ad “Indebitarsi”, seppur ad un tasso minimo, per la beatitudine di coloro che ne tessono le lodi a prescindere ciascuno per propria convenienza (p.e. Berlusconi invocava da subito l’impiego del MES conscio del fatto che la debacle delle nostre imprese avrebbe significato la caduta verticale del gettito pubblicitario con le palesi conseguenze).
Incredibile, pagare una tassa su dei denari che io ho dato (regalato) a qualcuno per gestirli !!
Ai supporter del MES chiedo: “Ma perché dare i miei denari a qualcuno che poi me li presta a strozzo quando posso utilizzarli direttamente senza aggravi e problemi di sorta risolvendo prima i problemi che invece mi trovo a risolvere dopo con gli stessi miei denari che ho regalato a qualcun’altro?” Difficile da comprendere, qualche economista mi può dare una spiegazione?
Se si necessita di supporto finanziario si sarebbe potuto attingere al Quantitative Easing, creando un istituto bancario di stato (cosa fattibile in una settimana e non vietata dai trattati), a tasso agevolato e senza regole, norme e intromissioni di alcun genere anziché stare a guardare le banche che si rimpinguavano alla faccia nostra.
Ma questa scelta era troppo semplice anche per un governo come il nostro che procede sempre a scrocco; ovvero ritenendo che non è redditizio mettersi a pescare quando c’è già chi distribuisce il pesce!
Riassumendo se questo MES non è un’idiozia, non so come altrimenti definirlo. Eppure c’è ancora chi crede che quei denari siano la manna e non il prodotto del nostro lavoro che qualcuno ha regalato ad un consesso di lupi mannari.
Claudio Negri.