di Nicola De Felice
Il disastro della Giunta Raggi

È evidente la sconcertante incompetenza dell’attuale giunta capitolina, della quale i vari assessorati, gestiti da elementi veterocomunisti o liberal-settari, favorevoli alla subordinazione dei diritti sovrani dei romani ad un’ideologia pseudoambientalista e globalista, hanno miseramente fallito nei propri obiettivi, creando quell’insicurezza sociale, economica, identitaria che ha portato Roma ad essere una delle capitali più trascurate al mondo.

Cosa deve fare una guida politica

L’obiettivo di una guida politica di una città non può che essere quello di realizzare lo sviluppo ed il benessere dell’intera comunità nei suoi caratteri civili, religiosi, linguistici, etici, economici, identitari e culturali. In più, Roma ha vita, volontà e fini superiori per potenza e durata a quelli dei singoli individui ovvero alle varie realtà che in ogni tempo ne fanno parte. Chi intende porsi al vertice amministrativo di Roma non può che riconoscere la centralità dei legittimi fabbisogni di vita e sicurezza dei propri cittadini, in ragione di una continua elevazione morale e culturale, di un’equa distribuzione della ricchezza in proporzione al rendimento di ognuno nella comunità. Di conseguenza, chi governerà a Roma dovrà adoperarsi in primis a tutelare i diritti dei suoi cittadini, rimanendo consapevole dei suoi 28 secoli di storia.

Ogni comunità si realizza nella sua città contribuendo, attraverso l’utilizzo appropriato degli strumenti a disposizione, al raggiungimento di obiettivi specifici quali, in particolare, la conservazione della libertà e della dignità. Tali esigenze non costituiscono un unicum indifferenziato, ma sono rappresentabili secondo una scala di rilevanza che individua gli interessi vitali, cioè la salvaguardia degli elementi essenziali di Roma, quali la conservazione della propria identità e tradizione, l’integrità culturale e civile, l’inviolabilità delle proprie prerogative. A ciò va aggiunta la sicurezza intesa nel senso più ampio del diritto a vivere in pace e nella legalità che attiene non solo all’ordine pubblico, ma anche alle condizioni ed allo sviluppo socioeconomico, alla giustizia sociale, alla sicurezza ambientale ed energetica.

Seguono gli interessi strategici, cioè l’insieme di risorse e valori di primaria importanza del quale la mancata tutela, pur non compromettendo l’esistenza di Roma, potrebbe minarne lo sviluppo sociale, economico e culturale. L’attuazione di importanti eventi quali le Olimpiadi o il potenziamento della metropolitana sono alcuni esempi di interessi strategici per Roma, così come una realistica politica infrastrutturale, al centro come in periferia.

LEGGI ANCHE
All'Italia serve una Marina più forte

Ci sono infine gli interessi contingenti, costituiti dall’insieme di vantaggi e valori legati ad una determinata situazione. Debellare ogni istigazione o favoreggiamento all’immigrazione clandestina è uno di questi.

Se toccherà al Centro-Destra…

In tale quadro, nell’ambito del dinamismo politico – tipico del fisiologico compromesso tra le aspirazioni cittadine e le risorse disponibili – prendono forma gli interessi di Roma, vale a dire l’insieme dei valori e delle utilità materiali, economiche, sociali e culturali che si intendono perseguire per il benessere ed il progresso del popolo romano.

Semmai andasse sul ponte di comando, il Centrodestra dovrà essere responsabile dell’individuazione dei rischi ai quali detti interessi sono esposti, cioè di appropriate misure cautelative rivolte alla neutralizzazione degli stessi. In definitiva, le concrete linee d’azione da intraprendere ai fini del conseguimento di precisi obiettivi di sicurezza. Detti obiettivi dovranno costituire il prodotto della politica del Centrodestra, cioè il complesso delle deliberazioni adottate dalla Giunta e dai singoli Assessorati, tali da attuare una strategia che assicuri il futuro di Roma ed il benessere dei nostri figli.

 

+ post

Senior Fellow del Centro Studi Machiavelli. Ammiraglio di divisione (ris.), già comandante di cacciatorpediniere e fregate, ha svolto importanti incarichi diplomatici, finanziari, tecnici e strategici per gli Stati Maggiori della Difesa e della Marina Militare, sia in Patria sia all’estero, in mare e a terra, perseguendo l'applicazione di capacità tese a rendere efficace la politica di difesa e di sicurezza italiana.