di Nicola De Felice

Uso un gergo militare tanto per chiarire che è una battaglia quella che stiamo affrontando. Una battaglia che il Centrodestra combatte non per partecipare, ma per vincere, per “stabilizzare e ricostruire” Roma attraverso tre parole d’ordine, essenziali in questo momento di estremo degrado e di abbandono sia materiale sia ideale della nostra bella capitale d’Italia, centro spirituale dell’Occidente, culla della civiltà latina ed europea: sicurezza, legalità, stabilità.

La sicurezza costituisce il prerequisito essenziale per la stabilità di una città di una qualsiasi area geografica. Tale semplice principio è applicabile a maggior ragione a Roma, l’equilibrio della quale si fonda sull’assunto che ciascun suo elemento, che sia un apparato comunale o altro, sia in grado di provvedere autonomamente alla porzione di sicurezza di propria responsabilità.

L’eterogeneità delle attività e degli elementi in gioco a Roma hanno però reso l’ambiente estremamente dinamico e complesso, tanto da farmi suggerire un approccio “militaresco”, cioè con l’esigenza di evidenziare la necessità di una stabilizzazione – ovviamente in termini metaforici – che permetta il recupero di Roma, definita da molti fragile e instabile.

Con il voto democratico, possiamo pretendere di restaurare e mantenere le condizioni di sicurezza, tali da consentire le basi per il ritorno di condizioni perlomeno normali, che favoriscano la ricostruzione di Roma, cioè il ripristino di uno sviluppo sostenibile di tutta la comunità.

Andando a votare possiamo puntare alla realizzazione di infrastrutture essenziali come i termovalorizzatori per i rifiuti, il ristabilimento efficiente ed efficace delle strutture di governo della città, delle municipalizzate, della gestione del personale tutto, di tutte quelle strutture essenziali per il sostegno tecnico ed economico a favore delle istituzioni urbane e della popolazione. Roma oggi è comparabile ad uno “Stato fallito”, in quanto presenta solo le vestigia delle strutture istituzionali, così deboli da non permettere né una governabilità stabile ed efficace del territorio metropolitano né il monopolio dell’uso dell’ordine pubblico, come i recenti fatti hanno dimostrato.

In altre parole, con il voto si possono chiedere a chi ci governerà quelle condizioni generali di stabilità – riferite alla nostra percezione di cittadini e misurate su noi stessi in quanto giudici ultimi di ogni intervento, di ogni riforma. Con il voto chiediamo di garantire la possibilità di vivere la vita quotidiana senza il timore di subire atti di violenza sistematica o su larga scala, con l’ordine pubblico assicurato dalle autorità legittime. Con il voto vogliamo una legalità che assicuri a tutti i cittadini la possibilità di avere accesso ad un sistema giudiziario equo ed affidabile, garante dei diritti civili, che tenga in considerazione tutta la popolazione – indipendentemente da sesso, etnia o religione – ma che preveda la responsabilità individuale di tutti di fronte alla legge. Con il voto pretendiamo una gestione delle risorse comunali per il bene comune e una fornitura dei servizi essenziali da parte del Comune, la creazione di un sistema economico sostenibile che garantisca ai cittadini la possibilità di avere pari opportunità di sostentamento, in un sistema produttivo che risponda alle norme di legge e in un quadro generale di stabilità macroeconomica. Andando a votare pretendiamo la garanzia del benessere sociale per ogni cittadino, svincolato dal soddisfacimento delle proprie esigenze primarie e fondamentali, di coesione pacifica in una comunità dove ognuno abbia eguali opportunità di miglioramento della propria vita.

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Andando a votare il Centrodestra evitiamo l’errore commesso dal Governo precedente di destinare fondi statali ad altre città piuttosto che alla Capitale. Con il voto scegliamo il futuro dei nostri figli, dei nostri nipoti, a Roma.

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Senior Fellow del Centro Studi Machiavelli. Ammiraglio di divisione (ris.), già comandante di cacciatorpediniere e fregate, ha svolto importanti incarichi diplomatici, finanziari, tecnici e strategici per gli Stati Maggiori della Difesa e della Marina Militare, sia in Patria sia all’estero, in mare e a terra, perseguendo l'applicazione di capacità tese a rendere efficace la politica di difesa e di sicurezza italiana.