Il problema della preminenza delle leggi UE o delle costituzioni nazionali è annoso e predata di decenni il recente pronunciamento dell’alta corte polacca. Il nodo sta nell’articolo 5 dell’UE, che fissa i principi di conferimento, sussidiarietà e proporzionalità per l’azione dell’Unione, e nello status della Corte di Strasburgo. Una possibile soluzione sarebbe quella di riconoscere un ruolo alle corti costituzionali degli Stati membri (sulla falsariga di quanto avviene per i parlamenti), soprattutto quando si tratta di decidere se un tema ricada o meno tra le competenze dell’UE. Inoltre, Commissione Europea e Parlamento Europeo devono smettere di porsi come autorità morali e giudici, laddove sono in realtà attori politici fortemente ideologizzati, e fagocitare sempre nuove competenze su labili basi giuridiche.
Così il professor Rodrigo Ballester, direttore del Centro di Studi Europei del MCC di Budapest, al convegno Primacy of the EU Law: is the EU overstepping its mandate? (Roma, Camera dei Deputati, 25 novembre 2021).
Direttore del Centro di Studi Europei al Mathias Corvinus Collegium (MCC) di Budapest. Ha vari anni di esperienza presso la Commissione Europea e il Parlamento Europeo. Laureato in Studi giuridici (College of Europe, Bruges), è professore invitato a Sciences Po Paris.
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