Nel MachiavelliPolicy n. 1, il Centro Studi Machiavelli propone l’introduzione di un nuovo reato (“Violenza o minaccia per impedire riunioni pubbliche o aperte al pubblico”), così da tutelare più efficacemente il diritto a riunirsi pacificamente e a manifestare in pubblico le proprie idee.
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SOMMARIO ESECUTIVO
- Esiste in tutto l’Occidente un’emergenza, particolarmente acuta nelle università, relativa allo svolgimento di riunioni per manifestare liberamente il pensiero. Gruppi organizzati impiegano o minacciano di impiegare la forza per impedire riunioni quando il pensiero degli oratori sia a loro sgradito
- La tutela della libertà di pensiero da azioni come quelle descritte non è solo legittimato, ma indicato come obbligo per lo Stato dalla Costituzione, dalla CEDU e dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE.
- Nella legislazione italiana manca un presidio realmente efficace a fronte di turbative violente all’esercizio di riunione e pubblica manifestazione del pensiero.
- In particolare, la tutela di queste libertà è oggi affidata al delitto di violenza privata, una fattispecie residuale con una cornice edittale particolarmente mite nel minimo e rispetto la quale molto pesa la discrezionalità giudiziale.
- – La soluzione proposta è la creazione del nuovo reato di “Violenza o minaccia per impedire riunioni pubbliche o aperte al pubblico”, che adegui misure sanzionatorie e preventive, sottragga il nuovo reato all’ambito di numerosi istituti premiali o deflattivi, consenta l’anticipazione dell’intervento penale.
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