Nel Dossier n. 38 Simone Billi e Emanuele Martinolli analizzano lo stato dell’arte nella produzione di energia nucleare e le possibili strategie per l’Italia nel settore.
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SOMMARIO ESECUTIVO
- Le fonti rinnovabili non possono sostituire completamente quelle fossili come fonte primaria a breve: la parola chiave è DIVERSIFICAZIONE
- Nell’ambito della diversificazione, una parte rilevante dell’energia prodotta a livello mondiale viene da fissione nucleare
- La sicurezza degli impianti nucleari a fissione è ulteriormente aumentata grazie ai reattori di quarta generazione che in caso d’emergenza si spengono da soli.
- La ricerca è indirizzata verso la fusione nucleare, che riuscirà ad azzerare scorie e rischi, garantendo un’energia abbondante, a basso costo e sicura.
- È necessario spingere su politiche più green anche in Italia, ma fatte con razionalità e visione per il futuro, nell’interesse del popolo italiano e considerando accordi con i maggiori Paesi inquinanti a livello globale, per avere realistici benefici nell’interesse del nostro pianeta e delle generazioni future.
- L’Italia deve spingere sulla ricerca per la fusione nucleare, perché non può permettersi di perdere questa opportunità.
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Dossier 38 - L'energia nucleareDeputato eletto alla Camera nella Circoscrizione Estero - Europa. Capogruppo della Lega nella Commissione Affari Esteri e presidente del Comitato per gli Italiani nel Mondo. Laureato in Ingegneria industriale è dirigente nel settore della proprietà intellettuale.
Laureato in Ingegneria nucleare (Politecnico di Milano), dottore di ricerca in Fisica sui laser-plasmi (Ecole Polytechnique di Parigi), lavora presso Framatome, dove ha ricoperto vari incarichi dirigenziali e tecnici ed è attualmente capo del Dipartimento "Codici e metodi di calcolo".
Per reintrodurre il nucleare in Italia, io installerei i reattori HTGR. Nonostante gli HTGR siano reattori di 4a generazione, ne esistono ben quattro prototipi operativi:
_ tre in Cina (un HTR-10, due HTR-PM).
_ uno in Giappone (HTTR).
senza contare i primi prototipi (ormai fuori servizio) risalenti agli anni 60 e 70:
_ AVR in Germania.
_ Dragon in UK.
_ Fort St. Vrain negli USA.
Gli HTGR presentano molti vantaggi:
_ coefficiente di temperatura negativo (spegnimento spontaneo in caso di surriscaldamento).
_ nocciolo ceramico (no meltdown).
_ raffreddamento con elio (nessun pericolo di decomposizione dell’acqua).
_ possibilità di cogenerazione e produzione di idrogeno.
_ reattori modulari costruibili in serie in fabbrica e assemblabili sul sito di installazione.
Nel 1989, in Germania, é stato effettuato un esperimento molto audace sul reattore prototipo AVR, confermandone la sicurezza intrinseca. Mentre il reattore operava a piena potenza, il personale di impianto ha sollevato le barre di controllo e ha arrestato il sistema di raffreddamento. La temperatura del reattore, dopo una breve salita, si é stabilizzata, poi ha iniziato a scendere. Dopo un’ispezione, non é stato riscontrato alcun danno al nocciolo.
Nel 2022, il medesimo esperimento é stato ripetuto per ben tre volte, in Giappone, sul reattore HTTR, con esito positivo.
Alcuni link sugli HTGR:
https://archive.movisol.org/nuc2.htm
https://japan-forward.com/editorial-with-new-nuclear-power-proven-safe-japan-must-stay-ahead-in-technology