di Nathan Greppi

In molti oggi non ricordano né il suo volto né il suo nome, ma dal 1995 al 1999 Kevin Sorbo divenne noto sul piccolo schermo come interprete della serie televisiva Hercules, incentrata sull’omonimo eroe della mitologia greca e che nel nostro Paese andava in onda su Italia 1.

All’epoca fu una delle serie americane più viste al mondo, ma nonostante ciò il suo protagonista in seguito è di fatto finito nel dimenticatoio. Il motivo? Secondo la versione di Sorbo, che oggi ha 64 anni, sarebbe dovuto al fatto che spesso non ha fatto mistero delle sue posizioni politiche vicine ai repubblicani e della sua fede cristiana, invise alla Hollywood progressista di oggi.

Le interviste

Intervistato assieme alla moglie Sam Jenkins da Fox News, Sorbo ha raccontato di come venne mollato dopo essere finito sulla “lista nera” dell’industria cinematografica statunitense. “Sapete, mi rattristava che il mio agente e manager dopo tanti anni dicessero ‘non possiamo più darti lavoro o lavorare con te perché sei cristiano, sei conservatore’”, ha raccontato. “A questo mi sono quasi messo a ridere, perché è un’industria che invoca la tolleranza, eppure è a senso unico. Invoca la libertà di parola. Ma Hollywood è una strada a senso unico. E quello non è un bene, sapete. Ma amo questa industria, amo i film e la TV”.

Ha aggiunto che “è stato molto strano. Voglio dire, le cose stanno così: siamo molto divisi in questo paese al momento, e questa divisione viene perpetuata dai media mainstream, dai film, dalla TV”.

Questa non è la prima volta che Sorbo, il quale tra l’altro nel 1997 è sopravvissuto a tre ictus, prende pubblicamente posizione sull’argomento. Nell’ottobre 2019, sempre ospite della Fox, in vista dell’uscita di un suo nuovo film ha spiegato: “Hollywood non è né di sinistra né di destra. Ci sono persone che lavorano nell’industria, con opinioni diverse, anche conservatrici, ma che vengono sbattute fuori. E ne sento fin troppe di queste storie,” ha detto.

La rivincita

Dopo essere stato bandito dalle grandi produzioni, al di fuori di alcuni ruoli come doppiatore per videogiochi (tra l’altro tornando nei panni di Ercole nel videogioco del 2010 God of War III), Sorbo e la moglie si sono messi in proprio fondando una loro casa di produzione indipendente, la Sorbo Studios, che produce opere rivolte alle famiglie e incentrate su tematiche cristiane.

Tra il 29 e il 30 ottobre, verrà distribuito nelle sale americane il film Miracle in East Texas, dove Kevin Sorbo è attore, regista e produttore (per chi dovesse trovarsi negli Stati Uniti in quel periodo, si possono prenotare i biglietti cliccando qui). Ambientato durante la Grande Depressione degli anni ’30 e ispirato ad una storia vera, il film vede come protagonisti dei truffatori che viaggiano tra l’Oklahoma e il Texas per convincere delle povere vedove ad investire in presunti giacimenti di petrolio, rivelatisi poi secchi. Questo finché, giunti in Texas, non scoprono un vero giacimento, uno dei più grandi della storia.

La Jenkins ha dichiarato che “Vogliamo riportare le famiglie nelle sale per ricominciare a ridere di nuovo”. Ha aggiunto che il messaggio di Miracle in East Texas è l’opposto di ciò che fa la cancel culture: “Viviamo in questa cultura che cancella le persone. E questo, ovviamente, è il contrario del perdonarle,” ha affermato. “E uno dei temi di questo film, che è anche in parte la ragione per cui ce ne siamo innamorati, è che vi è il tema della redenzione, del perdono. E sapete, ogni santo ha un passato, e ogni peccatore ha un futuro”.

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Hollywood e il cinema cristiano

In anni recenti, parallelamente alla crescente presenza di tematiche woke nell’industria culturale statunitense, si sono visti anche tentativi di creare un’industria parallela con posizioni diverse: dopo che il sito conservatore Daily Wire ha creato una propria piattaforma streaming con produzioni originali, tra cui il discusso documentario What is a Woman?, di recente c’è stato il caso di Sound of Freedom, pellicola indipendente su un ex-agente speciale il quale combatte il traffico di minori in Colombia, che in poche settimane ha incassato oltre 177 milioni di dollari a fronte di un budget di 14,5 milioni. Inoltre, è stato annunciato che a breve uscirà un film sulla vita di Ronald Reagan (quest’ultimo interpretato da Dennis Quaid), dove reciterà anche Sorbo in un ruolo secondario.

Nel corso dell’ultima intervista, i due coniugi hanno discusso anche dei cambiamenti di mentalità avvenuti a Hollywood nel corso dei decenni: in particolare, se un tempo l’industria cinematografica celebrava con orgoglio la storia e la cultura americana, secondo loro le cose sono iniziate a cambiare a partire dagli anni ’60: con la rivoluzione del ’68, gli hippie, la Guerra in Vietnam, “i film hanno iniziato ad esaltare più l’antieroe che l’eroe. E quello fu qualcosa che cambiò il modo in cui i film venivano visti”.

Se inizialmente i film cristiani erano rivolti perlopiù ad un pubblico di nicchia, le cose stanno cambiando. Questo perché secondo loro ogni film “si fonda sulla fede di qualcuno. E questa era la fede prevalente a Hollywood un tempo, quando era pro-Dio e pro-America. E questo è cambiato. […] Ma, in generale, tutta Hollywood è cambiata. E ciò ha aperto uno spazio per gli uomini di chiesa, che sono venuti e hanno detto “bene, abbiamo bisogno di un po’ di intrattenimento. Diamogli una possibilità’. E man mano che facevano progressi, sono diventati sempre più bravi in questo”.

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Giornalista pubblicista, ha scritto per le testate MosaicoCultweek e Il Giornale Off. Laureato in Beni culturali (Università degli Studi di Milano) e laureato magistrale in Giornalismo, cultura editoriale e comunicazione multimediale (Università di Parma).