di Emanuele Mastrangelo e Enrico Petrucci
Avete appena finito di leggere Il mondo al contrario del generale Vannacci? Bene, è un’opera che ha avuto il non piccolo merito di portare al grande pubblico e rimettere al centro del dibattito una narrazione antitetica a quella che propone la sinistra liberal su molti temi caldi: immigrazione, gender, ambientalismo, cultura nazionale. Insomma, grazie a Vannacci abbiamo scoperto che c’è vita intelligente anche fuori dai libri della Murgia e gli editoriali di Massimo Giannini. E vi pare poco?
Vannacci come sottolinea Daniele Scalea fa una «rappresentazione d’insieme e divulgativa di temi approfonditi da altri». Un bignami insomma. Un primo passo da cui partire per approfondire. La pillola rossa non è una dose singola, ma ha un ciclo bello lungo, prima, durante e dopo i pasti.
E dunque ecco il Centro Studi Machiavelli che viene a proporvi un elenco di dodici testi e dodici autori (che poi sono tredici) italiani e viventi che hanno anticipato, e soprattutto, approfondito quelle tematiche rese finalmente pop dal generale. Questo anche per rispondere e smentire il ficcante articolo di Lorenzo Castellani per Domani, rilanciato da Dagospia: «In primis perché nei circoli vicini ai partiti della maggioranza mancano quantità e qualità per realizzare un progetto di quel tipo e in secondo luogo perché all’elettorato di destra non interessa nulla dell’egemonia culturale». La realtà è che c’è la qualità e la quantità, autori e testi sono di assoluto livello. E c’è l’interesse dei lettori che da un mese a questa parte ha sancito il dominio editoriale di un testo “anomalo” disponibile al momento solo su Amazon, e che si prepara a essere tradotto anche in altre lingue. Quello che è mancato finora è solo un approccio ragionato sulla visibilità. Manca la cinghia di trasmissione fra gli intellettuali, che ci sono, sono tanti e sono bravi, e il popolo, che vorrebbe avere qualcosa con cui informarsi, pensare, dar forma razionale ai propri sentimenti. E che invece si ritrova Sanremo.
Ma la lista dei 12 libri da leggere per chi ha apprezzato il libro del generale, vale anche per chi lo ha detestato. Troppo semplice e schietta la prosa del militare? Troppi concetti assemblati come chiacchiere da bar, evitando approfondimenti? O semplicemente la sincera convinzione che vivendo nel migliore dei mondi possibili considerazioni come quelle del generale valgano solo per l’alt-right e i complottisti col cappello di stagnola? O che il generale sia un’operazione di gatekeeping volta a confinare il discorso?
Se vi riconoscete in questi casi la lista dei 12 libri da leggere dopo Vannacci torna buona anche per voi. Soprattutto per voi. Buone letture.
1 – Francesco Borgonovo: L’Era delle streghe, Altaforte, 2019
C’è una battuta che gira su Facebook e che dice: “Il femminismo è il tumore al cervello dell’umanità”. Mai questa battuta fu così vera come per la quarta ondata femminista, raccontata dal libro di Borgonovo. Dal delirio delle streghe che fanno la caccia alle streghe col #Metoo alla decostruzione dei ruoli sessuali, dalla castrazione morale (sotto sotto, sognando quella fisica) del maschio fino alle speranze transumaniste di trascendere la realtà corporea, trasformando in una distopia futuribile le parole della Rettore in “Splendido splendente”: “Come sono si vedrà, uomo o donna senza età, senza sesso crescerà, per la vita una splendente vanità”. Di Borgonovo non si può non consigliare anche Conservare l’anima. Manuale per aspiranti patrioti (Lindau, 2021).
2 – Eugenio Capozzi: Politicamente corretto, Marsilio, 2018
Capozzi siede meritoriamente fra i consiglieri scientifici del Machiavelli. Fra i suoi molti libri, quello sulla storia del politicamente corretto è quanto mai adatto in questa lista, visti i tempi cupi in cui viviamo. Capozzi identifica la matrice irrazionale, para-religiosa, fanatica di questa ideologia della sinistra residuale post-ideologica. Una genealogia dei mali del nostro tempo quando ancora non venivano raggruppati sotto il termine ombrello di “wokeismo”: femminismo, anticolonialismo, immigrazionismo, gretinismo, elleggibitismo… Propedeutico.
3 – Boni Castellane: In terra ostile, Signs Publishing, 2023
L’editorialista de La Verità e ficcante commentatore su Twitter che si nasconde dietro lo pseudonimo e dietro la maschera del politico e dandy francese, nel suo In terra ostile ci porta in una ricognizione oltre le linee del futuro che ci attende nel nuovo never normal. Tra suggestioni di Jünger e Saint-Exupéry Il mondo al Contrario di Vannacci appare come l’ouverture di quello che sarà. Il volume è impreziosito dalla prefazione di Francesco Borgonovo.
4 – Francesco Erario: Woke. La nascita di una nuova ideologia, Idrovolante, 2022
Tutto quello che avreste voluto sapere ma non avete mai osato chiedere su quel termine ombrello che è il wokeismo. L’ideologia che raccoglie in sé tutte le tendenze della nuova sinistra liberal, quella che ha abbandonato i diritti dei lavoratori per i nuovi diritti delle nuove minoranze. Quelle di cui avete già sentito parlare come gender theory, studi postcoloniali e femminismo intersezionalista. E quelle di cui sentirete parlare a breve, magari nei programmi scolastici dei vostri figli, se ne avete: critical race theory, abilismo, white studies, fat studies. In italiano è disponibile anche Cynical Theory, tradotto come La nuova intolleranza degli accademici statunitensi Linsday e Pluckrose, ma Woke di Erario ha il pregio di avere la stessa minuzia accademica con una prosa decisamente più accattivante e di fare collegamenti che ai due americani mancano.
5 – Elisabetta Frezza: Mala Scuola, Casa Editrice Leonardo Da Vinci, 2017
La Frezza è un avvocato che ha deciso di occuparsi di problemi pedagogici. Madre di cinque figli, è un’apprezzatissima conferenziera che proprio per la sua formazione giuridica con ha mai la parola sbagliata al posto sbagliato. Tagliente come un rasoio, qui fa barba e capelli alla infausta “buona scuola” renziana, cavallo di Troia con cui le peggiori teorie pedagogiche d’oltreoceano – dal gender all’intersezionalismo – stanno minacciando i nostri figli. Desertificando le menti dei ragazzi e sostituendo le “competenze” alla conoscenza, imbottendoli di scemenze da agenda 2030 e sradicandoli dalle loro identità reali.
6 – Luigi Iannone: Critica della Ragion Tecnica, Idrovolante, 2021
L’uomo contemporaneo di fronte alle forze tecniche che esso stesso ha scatenato, come fossero golem. Ora gli uomini devono fare i conti con l’era delle macchine e ne stanno diventando schiavi. La soluzione proposta da Iannone non è in un ritorno luddista a un passato pre-industriale ma in un rafforzamento dell’uomo di oggi, attraverso la riscoperta dello spirito. “Cuore e acciaio”, cantava il poeta. Una strada ben difficile, ma sappiamo che le strade facili normalmente sono quelle in cui c’aspetta il Grande Nemico, poco prima di un ponte stretto…
7 – Emanuele Mastrangelo ed Enrico Petrucci: Iconoclastia, Eclettica, 2020
Sì, ci parliamo addosso. Come nel 2014 fummo i primi a fare un’inchiesta su Wikipedia, così nel 2020 siamo stati i primi a lanciare l’allarme per l’arrivo della cancel culture in Italia. Talmente i primi che quando abbiamo iniziato a scrivere, manco si usava il termine cancel culture, arrivato mentre eravamo in chiusura di bozze. Dai monumenti abbattuti alle chiese demolite, dal blackwashing alle follie dei social justice warrior, uno sguardo sul genocidio culturale prossimo venturo che i liberal stanno apparecchiando per le nazioni occidentali. In arrivo, fra poche settimane, anche la seconda parte, ancora più politicamente scorrettissima.
8 – Spartaco Pupo: Oicofobia, Eclettica, 2023
L’odio per la propria casa, identificato già dal grande Roger Scruton, viene analizzato da Pupo – docente all’Università della Calabria – con un nuovo modello interpretativo perfetto: in quanto “fobia” si tratta di un disagio mentale, una paura irrazionale, isterica, frutto di un’adolescenza mai lasciata alle spalle. Autolesionismo da ragazzina emo che si fa i tagli sulle braccia trasformato in moda culturale à la page per intellettuali radical chic. Rousseau con i capelli fluo e le birkenstok. Una moda pericolosa, soprattutto per la tenuta di una società realmente democratica, che ha bisogno alle sue spalle di una comunità nazionale forte, coesa e consapevole della propria identità.
9 – Valerio Savioli: L’uomo residuo, Il Cerchio, 2023
Altro viaggio nel mondo nuovo e al contrario del politicamente corretto e della cancel culture ma raccontato dal punto di vista di ciò che resta dell’umano. Questo è L’uomo residuo di Valerio Savioli, agitatore culturale pubblicato da Il Cerchio, l’editore che si è assunto l’ingrato compito di portare Il mondo al contrario fuori da Amazon. La prospettiva di Savioli è di raccontare come politicamente corretto e cancel culture, entrambe prassi del wokeismo finiscano per lasciare dietro di sé un uomo svuotato, un residuo che si crede pieno di un’ideologia fluida e vittimismo.
10 – Daniele Scalea: Immigrazione. Le ragioni dei populisti, Historica, 2020
Certo. “È un bel presidente! Un santo! Un apostolo!”. Ma il suo libro sta in questa lista perché è necessario per piantarla con la fola della “diversità”. Non c’è nulla di bello nella diversità. Ci sono solo i parametri sociali che crollano a picco – educazione, sicurezza, coesione sociale, fiducia reciproca… – guerra fra poveri locali messi contro poveri immigrati per le briciole del welfare. Il tutto servito su dati inoppugnabili. La bellezza dei profumi di spezie dai ristoranti etnici piace solo a chi abita negli attici e gira con la scorta.
11 – Adriano Scianca: Contro l’eroticamente corretto, Bietti, 2017
Giornalista de La Verità e direttore de Il Primato nazionale in questo ben referenziato saggio del 2017 propone un’analisi dell’“eroticamente corretto”, ovvero di quelle tendenze della gender theory, crytical race theory e femminismo intersezionalista che via via negli anni hanno portato alla colpevolizzazione della famiglia tradizionale e, soprattutto, del famigerato maschio bianco etero. Ma anche con una stoccata alla “famiglia del Mulino Bianco” e a certi stereotipi piccolo-borghesi che si vogliono far passare per “naturalità”. Di Scianca consigliamo anche Identità sacra (AGA, 2020)
12 – Andrea Venanzoni, La tirannia dell’emergenza, Liberlibri, 2023
Quando uno Stato vuol trasformarsi in tirannide e diventare nemico dei suoi cittadini tira fuori dal cappello a cilindro una qualche emergenza. Venanzoni è un libertario che vince facile dopo tre anni di regime sanitario nell’indicare in uno Stato tentacolare, isterico, basato sul “diritto alla paura” dei suoi sudditi (olim cittadini) che estende il proprio potere alle vite delle persone con la scusa e il miraggio del “rischio zero”. E intanto, così muore il Diritto, fra gli scroscianti applausi di gente con la mascherina e la spilletta “I support the current thing” appuntata sul petto. Iniziate a cucirvi la vostra bandiera gialla col serpente nero e la scritta “non mi mettere i piedi in testa”. Di Venanzoni andate a leggere anche Ipotesi neofeudale (Passaggio al bosco, 2020), ovviamente.
PS. La lista è breve, incompleta, mancano tantissimi autori e libri che meritavano. Rassicuriamo tutti che è solo il primo caricatore. La santabarbara è piena.
Saggista e divulgatore, tra le sue pubblicazioni Alessandro Blasetti. Il padre dimenticato del cinema italiano(Idrovolante, 2023). E con Emanuele Mastrangelo Wikipedia. L’Enciclopedia libera e l’egemonia dell’informazione (Bietti, 2013) e Iconoclastia. La pazzia contagiosa della cancel culture che sta distruggendo la nostra storia(Eclettica, 2020).
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