La pagina culturale di Al Jazeera ha analizzato il fenomeno del degrado sociale causato dall’ideologia woke partendo dalle guerre ibride illustrate nel dossier del Machiavelli Guerra cognitiva di Emanuel Pietrobon e dalle parole pronunciate da Jordan Peterson negli incontri fiorentini svolti dallo psicologo nella sede del Centro Studi.

In un lungo articolo sugli effetti devastanti del wokeismo sulle giovani generazioni, la giornalista Amal Bouchareb scrive:

Pietrobon […] sottolinea che […] la competizione tra le grandi potenze si sta muovendo verso guerre “ibride” o combinate, cioè entrando in conflitto a distanza che non causano morti, ma lasciano effetti sulla percezione. L’azione collettiva destabilizzerebbe le società e manometterebbe il loro tessuto sociale. Lo studio afferma che coloro che vengono reclutati in questo tipo di guerra non convenzionale sono attualmente influencer sui siti di social network, nonché attivisti non governativi.

La Bouchareb, dopo aver analizzato le origini delle guerre cognitive nelle psyop organizzate dai servizi segreti USA a partire dalla Seconda guerra mondiale, dà un ampia panoramica delle tesi sostenute da Pietrobon. Inoltre allarga il panorama alla denuncia degli effetti devastanti che l’ideologia woke, sostenuta dai servizi segreti delle grandi potenze come arma psicologica, sta avendo sulle società occidentali e arabe partendo dalle lunghe interviste rilasciate da Peterson durante i suoi incontri fiorentini con il Centro Studi Machiavelli:

Il famoso psicologo canadese Jordan Peterson, ospite nei giorni scorsi al Centro Studi Machiavelli, afferma che le società occidentali stanno attualmente creando una generazione di maschi che sta vivendo un collasso psicologico a causa della promozione di una cultura femminista del “woke” che è ostile agli uomini. […]

Peterson ha anche sottolineato il ruolo dell’università nella diffusione di queste idee, e non ha esitato a descrivere il mondo accademico occidentale come corrotto, aggiungendo inoltre che la stragrande maggioranza dei suoi lavoratori sono “agenti della sinistra”.

L’articolo si conclude mettendo l’accento sulla cornice in cui si è tenuta la presentazione del dossier:

È interessante notare che il dossier “Guerra cognitiva. La nuova minaccia ibrida” è stato presentato la scorsa settimana nella sala stampa del Parlamento italiano a Roma. Hanno animato il simposio il ricercatore Emanuele Pietrobon, il presidente del Centro Studi Strategici e Politici Machiavelli, Daniele Scalea, e il vicecapo di Stato Maggiore della Difesa, generale Carmine Masiello.

emanuel pietrobon

Analista geopolitico, consulente di politica estera e scrittore. Laureato in Area and global studies for international cooperation (Università di Torino), si è formato tra Italia, Polonia, Portogallo e Russia. Specializzato in guerra ibride, questioni latinoamericane e spazio post-sovietico.

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