di Emanuele Mastrangelo e Enrico Petrucci
Inizia questa settimana una nuova rubrica del Machiavelli, dedicata alle trovate del mondo woke. Infatti dopo gli ultimi flop disneyani (da film e serie Marvel, per arrivare al cartone del centenario Wish) e il mea culpa dell’amministratore delegato Bob Iger sulle produzioni troppo incentrate sui messaggi e poco sulla qualità si è avuta l’errata percezione che il wokeismo fosse in ritirata.
Riflessione errata, perché le notizie che arrivano da tutto il mondo (Italia compresa) non sono per nulla rassicuranti: l’impavido mondo nuovo continua imperturbabile nella decostruzione della nostra civiltà.
Per non abbassare la guardia, ecco allora la rubrica che voi non vorreste leggere (e che noi non vorremmo dover scrivere).
Stati Uniti – “Suprematista chi legge”
Ormai si sa, per i benpensanti wokeisti dell’antirazzismo intersezionale tutto è intrinsecamente razzista e sintomo della fragilità e supremazia bianca. Così come l’anno scorso un’agenzia dell’antiterrorismo britannico raccontava come leggere Orwell, Tolkien, Lewis e guardarsi Il ponte sul fiume Kwai fossero i primi segni di radicalismo terrorista bianco-suprematista. Apprendiamo ora da un emittente radiofonica conservatrice di Seattle che il problema della letteratura e della supremazia bianca è ancora più grave e radicale. Tra le nove caratteristiche che contraddistinguono il suprematismo bianco (oltre all’oggettività, al 1° posto) apprendiamo che al 9° c’è l’apprezzare la letteratura e la parola scritta.
Riferisce 770KTTH che il culto della parola scritta “è supremazia bianca” in quanto “cancellazione dell’ampia gamma di modi in cui comunichiamo gli uni con gli altri”. Dannati libri, hanno genocidato il tam-tam!
Spagna – Sfilata di carnevale coi bambini travestiti da travestiti
Immagini assolutamente disturbanti arrivano dalla sfilata di carnevale (e non da un Pride che non è ancora stagione) di Torrevieja, nel sud della Spagna. Emerse su X e rilanciate da diversi siti, mostrano bambini delle elementari in calze a rete, reggicalze, copricapezzoli a X, parrucca da flapper e bandiere con scritto Pride esibirsi in una ben orchestrata marcia danzante. Evitiamo ulteriori commenti, magari era solo lo spin di qualche sostenitore di Vox per criminalizzare i futuri Pride.
Regno Unito – Che ci frega della criminalità, noi c’abbiamo la diversità
Mentre le “knife offence”, gli attacchi col coltello (ormai autentica specialità locale) sono in leggera risalita nel periodo 2022/2023 rispetto al 2021/2022 con 12.786 contro 11.122 (pur senza raggiungere il record del 2019/20 15.928) (Fonte: Statista) e gli omicidi di teenager nella capitale del Regno Unito per il 2023 hanno raggiunto le 22 vittime (contro le 14 del 2022, sempre meglio del record negativo di 30 vittime del 2021) (Fonte: BBC) la città di Londra ha deciso l’ennesima iniziativa di woke-washing inclusivo: dedicare alcune linee dell’overground, i treni di superficie che affiancano la metropolitana e che non erano identificati come singole linee a differenza del metrò, a celebrare la cultura recente della capitale britannica.
Il rebrading da 6,3 milioni di sterline celebrerà quindi le suffragette, la nazionale di calcio femminile, la libertà, l’industria tessile (!?), l’ospedale Mildmay (cruciale durante la crisi dell’AIDS degli anni’80 e ’90) e la Windrush Generation, ovvero la migrazione degli afro-caraibici a partire dalla fine degli anni ’40 che tanto ha contribuito ad arricchire la capitale britannica.
Riferisce lo Standard che «Susan Hall, candidata sindaco dei Tory, ha dichiarato: “1.000 persone sono state uccise sotto il suo mandato di sindaco e Sadiq Khan è interessato solo a queste sciocchezze da virtuoso. L’unica sorpresa è che non abbia dato a uno di loro il nome della linea Sadiq”».
Italia / 1 – Signora maestra, Pierino dice le cose brutte sui gabinetti genderfluid!
E anche il retrivo e oscurantista stivale cerca di darsi da fare per non rimanere indietro nell’impavido mondo nuovo.
A Milano l’università Bocconi sospende per sei mesi tre studenti colpevoli di salaci e goliardi commenti sui bagni neutri introdotti nell’università. I tre malcapitati goliardi in tempo di rigorismo non potranno neppure partecipare agli esami, perdendo di fatto metà anno accademico (e relativa retta). Tuttavia, nell’infinita magnanimità del Magnifico, potranno commutare la pena in 200 ore di volontariato.
Il tutt* è partit* da un* student* che ha denunciat* i comment*. Intanto la reprimenda dell’ateneo ha ottenuto subito l’autodafé di uno dei criminali colpevoli – riferisce il Corriere – mentre il sito della Bocconi ha dovuto sospendere i commenti a causa degli hater. Fra cui un sacco di intollerabili sostenitori della libertà di espressione.
Italia / 2 – Opera senza anestesia
Qualche polemica anche Torino per l’opera di Verdi Un ballo in maschera al Teatro Regio. Il maestro Riccardo Muti ha tenuto il punto mantenendo la parola con la n – sì, “negri” – nel libretto d’opera del Somma. Qualcuno potrebbe obbiettare già, nell’italiano fino a qualche anno fa, la parola con la n era quella corretta e non era affatto razzista. Lo è diventata solo per scimmiottare il politicamente corretto americano. Pure qui la frase è forte: il libretto recita “dell’immondo sangue dei negri” e quindi tanto di cappello per aver tenuto il punto. Certo è che dopo aver cambiato il finale della Carmen al maggio musicale fiorentino nel 2018 il wokewashing verdiano in questo caso sarebbe stato veramente minimale.
Del resto, scopriamo da Repubblica, il Don Giovanni di Mozart è l’esaltazione della “natura predatoria del patriarcato”.
Italia / 3 – Tornano genitore 1, genitore 2, si scalda in panchina genitore X
Infine la solita polemicuccia genitori vs. madre e padre relativamente alle carte d’identità. La corte d’appello di Roma boccia il decreto Salvini, allora ministro dell’Interno, del 2019, che prevedeva la dicitura “madre o padre”, e si torna quindi alla situazione 2019. Cosa c’entra il woke in questo caso, visto che in passato era sempre stato così? C’entra che l’azione è stata portata avanti dall’Associazione Famiglie Arcobaleno.
A margine è evidente che questo tipo di azioni di bandiera, come quella del 2019, pur restando utili sul piano prettamente simbolico della comunicazione, finiscono per rimanere completamente velleitarie in assenza di una strategia di contenimento intorno alla fenomenologia woke, vista la capacità del fronte wokeista di aggirare o perfino sovvertire le singole mosse conservatrici attraverso azioni pianificate e coordinate fra poteri dello Stato, associazioni, intellettuali e – all’occorrenza – piazze.
E questo è solo l’inizio.
Arrivederci alla prossima settimana.
Redattore del blog del Centro Studi Machiavelli "Belfablog", Emanuele Mastrangelo è redattore capo di "CulturaIdentità" ed è stato redattore capo di "Storia in Rete" dal 2006. Cartografo storico-militare, è autore di vari libri (con Enrico Petrucci, Iconoclastia. La pazzia contagiosa dellacancel cultureche sta distruggendo la nostra storia e Wikipedia. L'enciclopedia libera e l'egemonia dell'informazione).
Saggista e divulgatore, tra le sue pubblicazioni Alessandro Blasetti. Il padre dimenticato del cinema italiano(Idrovolante, 2023). E con Emanuele Mastrangelo Wikipedia. L’Enciclopedia libera e l’egemonia dell’informazione (Bietti, 2013) e Iconoclastia. La pazzia contagiosa della cancel culture che sta distruggendo la nostra storia(Eclettica, 2020).
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