di Emanuele Mastrangelo e Enrico Petrucci

USA: l’US Air Force in picchiata sulla pentola d’oro dell’arcobaleno

Il Dipartimento dell’Aeronautica di Washington ha diramato una circolare che incita i comandi a pianificare e mettere in atto celebrazioni adeguate per il “mese del pride” (giugno). Secondo la responsabile dell’Ufficio Diversità del Dipartimento, nonché vice assistente del ministro dell’Aeronautica (Forza Resiliente, sic) Marianne P. Malizia (nome vero), l’US Air Force deve “celebrare la diversità e l’inclusività della nostra Forza Armata”. “Le nostre forze aeree e spaziali sono più forti grazie al retroterra e alle esperienze uniche della nostra Total Force che creano una squadra più inclusiva e, in definitiva, più efficace”, ha scritto la Malizia. Nel frattempo, fa notare il The Federalist, l’Aeronautica USA è nel bel mezzo della più grave crisi di personale della storia, con 2.700 uomini in meno del necessario che si sono presentati agli uffici di reclutamento. Peggio ancora va alla Riserva e all’Aeronautica della Guardia Nazionale, dove l’ammanco di reclute nel ’23 sfiora il 30% del fabbisogno. La picchiata sulla pentola d’oro dell’arcobaleno sembra un po’ troppo senza freni…

Italia: combattere gli stereotipi, lo stai facendo bene

In una trasmissione televisiva su Rete4 è stata intervistata una ragazza di colore che ha contestato il generale Vannacci [vedi il video sul profilo X di Francesca Totolo]. Il suo argomento contro le affermazioni – oggettive – del militare a proposito dei tratti somatici della Egonu? “Ma ‘sto turco che vuole? Questo c’ha i tratti caucasici? Mi sembra quello che mi vende il kebab…”. La contraddizione è apparente, e vale solo se non si è wokeisti. Ricordatevi che per chi è affetto da woke insultare un bianco usando argomenti razzisti non è razzismo.

Polonia: vietati i simboli religiosi in pubblico

Il sindaco di Varsavia Rafał Trzaskowski ha proibito l’esposizione nei pubblici uffici di simboli religiosi, fra cui il crocifisso. Sono fatti salvi i simboli indossati personalmente – ciondoli, braccialetti… – e i tatuaggi. Per ora.

Nuova Zelanda: l’autolesionismo si cura lesionando in sala operatoria

Una ragazza neozelandese diciassettenne che crede d’essere maschio, ritenendo troppo lunga la lista d’attesa negli ospedali pubblici per il c.d. “cambio di sesso” e troppo costoso spendere 35 mila dollari per un macellaio che faccia il lavoro in una sala operatoria privata, ha deciso di auto-mutilarsi i seni, finendo di corsa al pronto soccorso. Ovviamente il commento unico ammesso sulla vicenda è il biasimo per “l’inammissibile l’inadeguatezza dell’accesso alle cure necessarie”, intendendo per “cura necessaria” la mutilazione a spese del SSN di corpi perfettamente sani anziché la terapia per menti chiaramente disturbate.

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Germania: la statistica lede la dignità umana

Che il clima politico in Germania, con l’AFD che minaccia di prendere una barca di voti, spinge l’establishment a prendere provvedimenti. Così l’esponente politica tedesca Marie-Thérèse Kaiser, ventisettenne consigliera AFD in Bassa Sassonia, è stata condannata ad una multa di 6.000 euro per aver pubblicato alcune statistiche che mostrano come tra gli immigrati afghani vi sia in media una propensione allo stupro spaventosamente maggiore di quanto ci sia tra gli autoctoni. I fatti contestati alla Kaiser risalgono al 2021. La Kaiser era stata condannata in primo grado nel 2023, pena confermata in appello pochi giorni fa. Secondo il giudice che ha emesso la sentenza, “coloro che attaccano la dignità umana non possono invocare la libertà di parola”. Cosa sia “ledere la dignità umana” ovviamente l’ha stabilito il giudice. Per la cronaca, la statistica che lede la dignità umana dice che la possibilità che un africano o un afghano siano coinvolti in un caso di stupro di gruppo è rispettivamente 40 e 70 volte maggiore che un cittadino tedesco (per gli altri stranieri, è “appena” sei volte maggiore). Maledetti numeri lesivi della dignità umana!

 

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Redattore del blog del Centro Studi Machiavelli "Belfablog", Emanuele Mastrangelo è redattore capo di "CulturaIdentità" ed è stato redattore capo di "Storia in Rete" dal 2006. Cartografo storico-militare, è autore di vari libri (con Enrico Petrucci, Iconoclastia. La pazzia contagiosa dellacancel cultureche sta distruggendo la nostra storia e Wikipedia. L'enciclopedia libera e l'egemonia dell'informazione).

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Saggista e divulgatore, tra le sue pubblicazioni Alessandro Blasetti. Il padre dimenticato del cinema italiano(Idrovolante, 2023). E con Emanuele Mastrangelo Wikipedia. L’Enciclopedia libera e l’egemonia dell’in­formazione (Bietti, 2013) e Iconoclastia. La pazzia contagiosa della cancel culture che sta distruggendo la nostra storia(Eclettica, 2020).