di Emanuele Mastrangelo

Ci sono mestieri pericolosi, dall’addestratore di rottweiler all’equilibrista circense, dall’artificiere all’infiltrato della polizia nelle bande narcos sudamericane, dal pilota collaudatore al politico conservatore. Già, perché messi uno in fila all’altro sono un bel po’ gli episodi in cui un politico “di destra” (o comunque non perfettamente allineato al fronte unico del globalismo) è finito nel mirino di congiure, incidenti “strani” o pazzi a piede libero.

Se anche si volesse prendere in considerazione anche solo l’ultimo trentennio, cioè l’epoca della post-ideologia, del globalismo e del pensiero unico, il numero dei politici conservatori, populisti, nazionalisti fatti segno di attentati è rilevante, mentre dall’altra parte non si registra affatto la stessa, epidemica incidenza di morti, ospedalizzazioni o anche solo minacce materiali (per tacer delle teorie del complotto attorno al buon numero di incidenti stradali che hanno visto protagonisti attivi o passivi diversi politici di destra, da Nigel Farage a Jörg Haider, dal leghista Gianluca Buonanno a Victor Orban durante la visita a Stoccarda lo scorso maggio… ma naturalmente sono solo coincidenze).

Il tutto ovviamente mentre il fronte liberal non fa altro che starnazzare ogni giorno che passa al “fascismo” e allo “squadrismo”, alla “violenza”, ai “discorsi d’odio” e ovviamente al “problema delle armi libere” (questo, beninteso, solo in America. Da noi – per fortuna! – sono vietate e infatti non ci sono mai state cose come un presidente del consiglio rapito da un commando armato…).

Ecco dunque un elenco, incompleto ma significativo.

Donald Trump

L’attentato a Tramp (manga dramatization)

Ultimo caso in ordine cronologico, è anche quello che ha fatto riscoprire alle sinistre benpensanti il gombloddoh. Solo che, esattamente come coi meme, la sinistra col gombloddismoh non va molto d’accordo e confonde more solito una personale visione del mondo con la realtà dei fatti. Eppure, con un morto ancora da seppellire e due feriti in ospedale, molti dei liberal dentro e fuori gli USA continuano a rispondere alle interviste che l’attentato di Butler sarebbe “staged”, una “messinscena”. Con il corollario che “sicuramente è finto, però peccato che il finto tiratore non abbia veramente centrato il bersaglio”.

Shinzō Abe

Shinzō Abe

L’8 luglio 2022 l’ex premier giapponese Shinzō Abe venne assassinato da due pistolettate durante un comizio elettorale. Abe era stato il protagonista del tentativo di rinascita conservatrice dell’Impero, con politiche per la demografia senza apertura all’immigrazione e di riscoperta della tradizione nazionale. Inoltre aveva aperto alla possibilità di una revisione costituzionale che restituisse al paese la sovranità completa anche in campo della Difesa. Troppo poco incisiva anche la sua politica anti-covid, con la revoca precoce dello stato di emergenza. Di fatto, nell’agosto 2020 Abe viene costretto alle dimissioni, ufficialmente per motivi di salute, ufficiosamente per qualche piccolo scandaletto (di quelli che da noi non finirebbero neppure in cronaca locale). Il suo successore, Yoshihide Suga, è stato molto più attento alle direttive dell’OMS. Attualmente in Giappone c’è un governo che appare alquanto sensibile all’apertura delle frontiere all’immigrazione e ha aumentato le spese militari ma senza quell’antipatica rivendicazione dell’indipendenza politica del paese dell’epoca Abe. È interessante che anche l’attuale primo ministro Fumio Kishida sia stato oggetto di un maldestro attentato, il 15 aprile del 2023, ma i fumosi moventi del bombarolo che ha scagliato contro di lui un tubo esplosivo sembrano del tutto personali.

Robert Fico
fico

Robert Fico

Il 15 maggio 2024 il primo ministro slovacco Robert Fico ha ricevuto quattro colpi di pistola al tronco da un certo Juraj Cintula. Fortunatamente è sopravvissuto all’attacco, nonostante le condizioni particolarmente gravi in cui era ridotto. Fico, politico di lungo corso, è uno dei principali pilastri del Fronte di Visegrad: critico verso l’Europa e l’OMS e ostile alla ridistribuzione degli immigrati, specialmente islamici. Inoltre si è smarcato dalle politiche più anti-russe di Bruxelles e ha ottimi rapporti con l’Ungheria di Orban. Dopo essersi ripreso dal coma farmacologico, ha deriso i media di sinistra e l’opposizione con un sonoro “scusate se sono sopravvissuto”. Interessante è soprattutto il profilo dell’attentatore dato da questi media, anche da noi in Italia, che l’hanno dipinto come un “poeta”, un “pacifista” e un “non violento”. Mancava solo “santo subito”.

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Pim Fortuyn
Pim fortuyn

Pim Fortuyn

Personaggio peculiare, omosessuale conservatore, poi convertito al cattolicesimo, Pim Fortuyn sosteneva che l’Olanda dovesse chiudere le frontiere all’immigrazione e soprattutto fare appello alla propria identità nazionale contro l’Islam. Venne assassinato il 6 maggio 2002 da un fanatico ambientalista, animalista e vegano, Volkert van der Graaf, che agiva “in difesa dei mussulmani olandesi”. La popolazione islamica dell’Olanda era cresciuta da un 1% negli anni Settanta del XX secolo a quasi il 5% nel 2000.

Steve Scalise
Steve_Scalise

Steve Scalise

Deputato repubblicano di origini italiane, Steve Scalise venne preso a fucilate durante una partita di baseball il 14 giugno 2017 da James Hodgkinson, un estremista di sinistra già noto alle forze dell’ordine per violenza domestica. Il profilo di Hodgkinson è quello del perfetto Candidato della Manciuria: piccolo imprenditore, con qualche precedente di poco conto, sei mesi prima dell’attentato aveva chiuso l’azienda e si era ridotto a vivere come un barbone in auto, radicalizzandosi nell’odio contro Trump e i repubblicani, un odio manifestato sui social e nei media. Durante l’attentato a Scalise, Hodgkinson è stato freddato dalla polizia. Scalise, al contrario, è un politico conservatore intransigente: avversario dell’immigrazione, delle istanze arcobaleno, del controllo sulle armi da fuoco e dell’isterismo climatico. Un docente universitario, commentando l’attentato, disse: “lasciate crepare i bianchi e fatevi una risata quando muoiono”.

Jair Bolsonaro
Bolsonaro

Jair Bolsonaro

Definito il “Trump del Brasile”, Bolsonaro il 6 settembre 2018 viene accoltellato durante una manifestazione elettorale a Juiz de Fora da uno squilibrato. L’attentato gli provocò un’emorragia all’intestino, fortunatamente arrestata in tempo. Bolsonaro, nonostante la sua politica fosse per moltissimi aspetti in conflitto con i diktat del globalismo, è stato pesantemente attaccato in patria e all’estero solo per essere “di destra”. E’ notevole che appena scalzato dal potere, con il ritorno di Lula a Brasilia, il Paese carioca è stato immediatamente allineato alle direttive dell’OMS con alcune fra le leggi filo-vacciniste più dure del mondo, mentre si sono scatenate le procure per eliminarlo definitivamente dalla vita politica del Brasile.

David Amess
David Amess

David Amess

Meno fortunato invece fu David Anthony Andrew Amess, accoltellato a morte da un somalo il 15 ottobre 2021. Deputato conservatore alla Camera bassa di Londra, Amess non aveva un profilo particolarmente spigoloso: animalista, genericamente anti-abortista e conservatore, votò nel 2003 a favore dell’invasione dell’Iraq, per poi pentirsi della scelta. Nel ’13 invece si oppose all’intervento britannico contro la Siria. Tuttavia, la sua amicizia per Israele e gli ebrei gli valsero l’odio del suo assassino, un “lupo solitario” radicalizzato di nome Ali Harbi Ali, simpatizzante dell’ISIS. Amess è pressoché sconosciuto all’estero, specialmente se paragonato a Jo Cox, la deputata labour il cui omicidio per mano di uno squilibrato venne usato come strumento di propaganda alla vigilia del referendum sulla Brexit, il 16 giugno 2016.

Silvio Berlusconi

Berlusconi subito dopo l’attentato

Durante un comizio a Milano il 13 dicembre 2009 Silvio Berlusconi venne violentemente colpito al volto da un pesante souvenir a forma di Duomo di Milano scagliato da un certo Massimo Tartaglia. Berlusconi si stava godendo un bagno di folla al termine del comizio e venne ferito brutalmente. La sua espressione di dolorosa sorpresa negli attimi immediatamente dopo l’attentato e le reazioni della fetta più radicalmente antiberlusconiana dell’opinione pubblica sono una delle fotografie più eloquenti del clima d’odio creato contro i politici conservatori. Non era nemmeno la prima volta che il Cav. veniva aggredito. Il 31 dicembre 2004 un giovane mantovano gli lanciò il treppiedi di una macchina fotografica mentre passeggiava a Piazza Navona, a Roma, colpendolo al collo.

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Redattore del blog del Centro Studi Machiavelli "Belfablog", Emanuele Mastrangelo è redattore capo di "CulturaIdentità" ed è stato redattore capo di "Storia in Rete" dal 2006. Cartografo storico-militare, è autore di vari libri (con Enrico Petrucci, Iconoclastia. La pazzia contagiosa dellacancel cultureche sta distruggendo la nostra storia e Wikipedia. L'enciclopedia libera e l'egemonia dell'informazione).