di Emanuele Mastrangelo e Enrico Petrucci

Canada – La tua Panda inquina, il mio jet privato no, pezzente!

I jet privati e cambiamento climatico sono una coppia male assortita quando si parla di ambiente. Nel febbraio 2023 aveva fatto scalpore la dichiarazione del miliardario e filantropo Bill Gates che incalzato rudemente (“lei è un ipocrita?”) dal giornalista BBC Amol Rajan in merito ai suoi viaggi in jet privato aveva risposto seccamente: «Io non sono parte del problema». Insomma i jet privati dell’oligarca (ne possiede quattro più un elicottero) non sarebbero questionabili, perché lui ci mette i soldi, filantropicamente, beninteso. Chi paga, può sempre decidere l’orchestra…

Ora una vicenda analoga arriva dal Canada, segnatamente circa la sua ambasciatrice per il climate change, Catherine Stewart. Le spese del suo mandato sono state rese pubbliche ed è emerso che per un viaggio di tre giorni da Ottawa a Toronto (distanza: 350 km) ha usato un jet privato e ha speso 9.000 dollari canadesi. Ciao, povery.

Blind casting / 1 – “Il Gladiatore 2”: il buon imperatore “nero” contro i cattivi visi pallidi

Ridley Scott dopo Napoleon non ha ancora deciso di tornare alla fantascienza, genere in cui riesce senz’altro meglio. Così persevera coi film storici, stavolta prendendosela con l’antica Roma: ed ecco il sequel del Gladiatore. E già fa discutere Denzel Washington nel ruolo di Macrino, imperatore di origine puniche e berbere (dunque bianco) nato a Cesarea (oggi Cerchell in Algeria), che si proclamò imperatore dopo l’assassinio di Caracalla nel 217 e fu deposto dopo una ribellione nel 218.

Ma non basta aver violentato l’origine etnica di un personaggio storico, per quanto di secondo piano. Infatti Macrino/Washington e relativi gladiatori combatteranno contro la coppia Geta & Caracalla così come Decimo Massimo Meridio combatteva contro Commodo nel primo film (che originalità…). La coppia di fratelli imperiali sono rappresentati come due sociopatici pallidissimi e metrosessuali che sembrano la versione antica Roma dei drughi di Arancia Meccanica.

A chiudere il cortocircuito, il dato storico: Caracalla e Geta sono figli di Settimio Severo, il primo imperatore nordafricano della storia di Roma, nativo di Leptis Magna e di berbero per parte di madre. In questi anni si sta molto investendo sull’equivoco di “nordafricano = africano = subsahariano”, arrivando a dipingere un Settimio Severo che sembra Samuel L. Jackson in un ritratto commissionato dall’English Heritage per una mostra nel 2021, operazione che sollevò anche un certo clamore. Ma oggi questa wokkata non è più di moda, l’importante è mantenere la “bianchezza” come fonte woke d’ogni male.

Blind casting / 2 – Cartaginesi e normanni abbronzatissimi

E mentre per “Annibale Barca”, serie Netflix, è stato nuovamente scritturato Denzel Washington nei panni dell’arcinemico di Roma (così da poter rinnovare il binomio “nero-buono” VS “bianco-cattivo”) nuvole wokeiste all’orizzonte anche per il film annunciato sulla Battaglia di Hastings. Si prepara infatti una nuova cialtronata storica che renderà le wokkate di Hollywood uno scherzo da ragazzini in confronto all’abilità della BBC, che ha già promesso un color-blind casting per una produzione sulla battaglia che nel 1066 ha reso l’Inghilterra sassone un feudo normanno. Ci immaginiamo gli spettatori ritardatari entrare in sala carichi di popcorn, sedersi e dopo qualche istante chiedere al vicino: “scusi, ma questo è Hastings o Zulu Dawn?”.

Svezistan – La razza è un costrutto sociale

Che la razza sia un costrutto sociale non lo diciamo noi, ma ce lo ricorda l’abstract di un articolo accademico di sociologia che ha stupito il mondo per i suoi risultati innovativi: le “facce bianche” sono percepite come più svedesi. Su Sociology Compass è stato pubblicato un articolo della dottoressa Sayaka Osanami Törngren, associato alle relazioni etniche e alle migrazioni internazionali presso l’università di Malmö in meritò alla swedishness. L’ovvio risultato è come anche gli svedesi di nuova generazione percepiscano i “più bianchi come più svedesi”. Da sottolineare la conclusione dell’abstract:

“Nonostante queste piccole differenze nella percezione del colore della pelle tra i volti asiatici, bianchi e latini, i volti auto-riferiti come bianchi sono stati valutati come significativamente più svedesi dagli intervistati rispetto ai volti asiatici e latini. Tutti questi risultati contribuiscono a comprendere non solo l’importanza della razza in Svezia, ma anche la natura costruttivista della razza”.

Per chi vuol leggere l’intero articolo, ecco il riferimento: Osanami Törngren, S., & Nyström, M. (2024). What does racial ascription have to do with perception of Swedishness? In Sociology Compass, e13237. https://doi.org/10.1111/soc4.13237

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Le wokkate della settimana. Bollettino n. 11
Maschi contro Femmine

Due notizie che ben raccontano i cortocircuiti woke in merito all’inclusività a tutti i costi.

In Germania un trans ha citato in giudizio il McDonald per cui lavorava in quanto non gli avrebbe consentito di utilizzare gli spogliatoi femminili, venendo tuttavia incontro alle richieste di un’altra dipendente di fede musulmana, che non voleva uomini negli spogliatoi. Sarà bellissimo vedere i responsabili DEI del McDonald sudare freddo mentre consultano la tabella delle discriminazioni intersezionali per capire se ha più diritto a essere ascoltata una donna islamica o un maschio transessuale.

E ancora un caso “donne nate femmine” contro “donne nate maschi”, che stavolta arriva dall’Australia. A essere portata davanti alla legge un’imprenditrice che aveva realizzato un’app per sole donne biologiche, contestata per discriminazione da un utente maschio che però si sente donna. Riuscirà la legge australiana a rispondere alla domanda di “Cos’è una donna?”. Rimandiano al video de Il Mondo Nuovo 2.0 per gli approfondimenti sul caso Tickle vs Giggle:

 

Ma in merito alla questione “donne trans” vs donne senza virgolette, non ci sono solo questioni legali per chi ha denaro da spendere in avvocati. Il Daily Mail, con il consueto taglio da tabloid sensazionalista, ha dedicato alcuni articoli agli esiti del Transgender Respect, Agency, and Dignity Act, SB132, firmato dal governatore ultra-woke Newsom nel 2020 e che consente a chi si identifica come donna di essere trasferito in un carcere femminile.

Soluzione dagli esiti prevedibili, dal parricida e matricida che si… intrattiene con la compagna di cella venticinquenne in maniera (apparentemente) consensuale a un caso di un rapinatore e violentatore che avrebbe stuprato la compagna di cella. Il trans accusato della violenza, Tremaine Carroll, si è presentato in tribunale su una sedia a rotelle diventando una bandiera dell’attivismo trans (ricordate la tabella di cui sopra? Trans e disabile: mille punti in più della traviata!). Sebbene Carroll alla fine sia stato trasferito in un carcere maschile, per il momento la vittoria è andata ai fautori dell’ideologia woke, con un giudice federale che ha respinto la causa avviata dalle femministe del Women Liberation Front contro la legge californiana SB132.

Chicago – Re-fund the Police

A Chicago per il 4 luglio si contano 86 feriti e 19 vittime per le sparatorie che hanno accompagnato la settimana della festa nazionale. Questa è in realtà è una mezza buona notizia: nel primo semestre del 2024 gli omicidi sarebbero in calo del 7%. E il 2023 aveva visto una netta riduzione dall’anno precedente, scendendo da 709 a 617. Un’inversione di tendenza, dopo il mandato di Lori Lightfoot, famosa per il suo punteggio Diversità, Equità, Inclusione e per aver tagliato di 80 milioni il bilancio della polizia locale all’insegna dello slogan del BLM “defund the police”. Al contrario, Brandon Johnson, il nuovo sindaco in carica da maggio 2023, ancorché democratico sembra prendere più seriamente il tema criminalità rispetto al suo intersezionale predecessore, tanto da aver richiesto il supporto dei federali dopo le sparatorie del 4 luglio.

Redattore del blog del Centro Studi Machiavelli "Belfablog", Emanuele Mastrangelo è redattore capo di "CulturaIdentità" ed è stato redattore capo di "Storia in Rete" dal 2006. Cartografo storico-militare, è autore di vari libri (con Enrico Petrucci, Iconoclastia. La pazzia contagiosa dellacancel cultureche sta distruggendo la nostra storia e Wikipedia. L'enciclopedia libera e l'egemonia dell'informazione).

Saggista e divulgatore, tra le sue pubblicazioni Alessandro Blasetti. Il padre dimenticato del cinema italiano(Idrovolante, 2023). E con Emanuele Mastrangelo Wikipedia. L’Enciclopedia libera e l’egemonia dell’in­formazione (Bietti, 2013) e Iconoclastia. La pazzia contagiosa della cancel culture che sta distruggendo la nostra storia(Eclettica, 2020).