Il rinnovo del parco mezzi corazzati
L'Italia prepara investimenti importanti per mantenere il suo Esercito al passo con le sfide attuali. A fare la parte del leone saranno i nuovi mezzi corazzati.
L'Italia prepara investimenti importanti per mantenere il suo Esercito al passo con le sfide attuali. A fare la parte del leone saranno i nuovi mezzi corazzati.
Quella che stiamo attraverso, col sovrapporsi di tante gravi crisi, assomiglia a una tempesta perfetta, in cui i Paesi europei faticano a navigare prima di tutto per mancanza di consapevolezza e volontà.
Il panel sull'industria militare al Convegno Machiavelli Difesa: moderati da Gianandrea Gaiani (direttore di "Analisi Difesa"), intervengono Lorenzo Benigni (vice-presidente Elettronica), Alessandro Ercolani (AD Rheinmetall Italia), Emanuele Galtieri (AD GY4Gate) e Lorenzo Mariani (condirettore Leonardo).
Da mesi in Europa si dibatte intorno alle carenze emerse nell’apparato militare russo. Ma nessuna forza armata europea e forse occidentale sembrerebbe oggi in grado di sostenere un simile conflitto convenzionale sul piano militare e neppure su quello politico e sociale.
La guerra russo-ucraina è il primo conflitto convenzionale combattuto su vasta scala in Europa dal 1945. Un tipo di conflitto che nemmeno i maggiori eserciti europei della NATO saprebbero sostenere. Servono più uomini, mezzi e munizioni.
Il rapporto trimestrale di Frontex fotografa un aumento generalizzato di flussi illegali verso l'Europa. 13 Paesi sui 27 dell'UE hanno chiesto all'Unione di finanziare la costruzione di muri. L'Italia non è tra questi e sta diventando il ventre molle.
Le divisioni schierate dall’esercito egiziano al confine libico sono in grado di sbaragliare rapidamente le milizie di Tripoli, i mercenari siriani filo-turchi e i consiglieri militari di Ankara. Un blitz convenzionale appoggiato dalle forze aeree, anfibie e navali che Il Cairo è in grado di mobilitare sbaraglierebbe ogni resistenza in pochi giorni.
Come era facile prevedere la sanatoria decisa del governo italiano che regolarizzerà un numero di immigrati clandestini previsto in 200 mila unità dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sta facendo impennare gli sbarchi dalle coste di Libia, Tunisia e Algeria ma anche i tentativi di raggiungere l’Italia dai confini terrestri.
Invece di mandare la "Alan Kurd"i in un porto tedesco, il governo Conte si appresta a calare nuovamente le braghe, prono a Berlino su tutti i fronti, da quello finanziario a quello dei migranti. Mentre mancano risorse per l'emergenza Covid-19, il governo trova hotel e persino una nave ospedale per accogliere clandestini?