Il Presidente del Centro Studi Machiavelli, Daniele Scalea, è stato intervistato dal quotidiano ungherese “Magyar Hirlap”, a proposito della situazione migratoria in Italia. L’articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2020.

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Ostacolare la migrazione è una questione di volontà politica

L’imminente crisi economica dovrebbe approfondire i conflitti tra immigrati e popolazione in Italia, secondo l’analista politico Daniele Scalea
Jánosi Dalma (Roma)

– All’inizio di aprile, con una decisione congiunta di quattro ministeri, il governo italiano ha posto fine alla “politica dei porti aperti”. Tuttavia, le navi civili continuano a dirigersi verso la costa italiana. Questo significa che l’ondata migratoria è inarrestabile nel Mediterraneo?

– A marzo c’è stata una tendenza al ribasso. Tuttavia, nonostante l’emergenza sanitaria, il numero di clandestini che sbarcano in Italia è balzato di nuovo dall’inizio di aprile. Quando Matteo Salvini era il Ministro degli Interni, nel 2019, era significativamente più difficile fermare l’ondata migratoria, eppure gli arrivi erano molti di meno. Ciò significa che frenare l’immigrazione è questione di determinazione e volontà politica. Nel periodo da settembre 2019 a febbraio di quest’anno, con ministro degli Interni Lucia Lamorgese, il numero di arrivi è schizzato in alto, dimostrando che l’attuale governo non ha intenzione di frenare la migrazione o di rispettare le restrizioni imposte da Salvini.

– Salvini menziona spesso una quota giornaliera di trenta euro, che viene messa a disposizione degli immigrati. Su chi pesa?

– Lo Stato italiano. Gli immigrati che arrivano via barconi vengono illegalmente e per non essere respinti chiedono asilo politico. L’Italia ha così il dovere di prendersi cura di loro. Il finanziamento dei centri di accoglienza e il denaro dato direttamente agli ospiti sono a carico del governo italiano e questo onere è solo leggermente alleviato dagli esigui contributi dell’Unione europea.

– Il popolo italiano era famoso per l’inclusione, per la solidarietà. Gli italiani rimarranno così generosi anche nella crisi economica causata dal virus?

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– Gli italiani sono stati davvero inclusivi fino al 2011, quando l’immigrazione era più sommessa. Si cercava di offrire una vita dignitosa a coloro che arrivavano. A seguito dei conflitti in Medio Oriente, della crisi libica e dell’ampliamento dell’area Schengen, l’ondata migratoria è aumentata, in coincidenza con un periodo di crisi economica. Reddito e posti di lavoro sono diminuiti proprio mentre arrivavano sempre più immigrati nel paese. Il sentimento anti-immigrazione ha fatto breccia principalmente tra i lavoratori poco qualificati con cui gli immigrati competono. L’imminente crisi economica approfondirà i conflitti. Nella situazione attuale, il governo, che sta pensando a una sanatoria per i clandestini, continua a lavorare per dare sempre a più immigrati l’opportunità di fare lavori agricoli, piuttosto che favorire gli italiani che hanno perso il lavoro.

– Chi pensa che trarrà beneficio dall’arrivo degli immigrati?

– Ci sono molti che beneficiano politicamente, finanziariamente e ideologicamente dell’immigrazione. I beneficiari finanziari diretti della situazione sono gli appaltatori che gestiscono l’accoglienza. E indirettamente, quegli imprenditori che ottengono manodopera a basso costo per tagliare i salari. Dal punto di vista ideologico e politico, è una sinistra progressista che ha l’ideale della società multiculturale e multietnica e che spera di rafforzare la sua base elettorale grazie all’immigrazione di massa.

– Quando verrà il momento in cui gli italiani non saranno in grado di sostenere la migrazione di massa?

– È giunto già quel momento. Nelle elezioni del Parlamento europeo del 2019, il risultato del 34 percento alla Lega anti-immigrazione lo ha dimostrato. Ma è importante sapere che l’Italia è divisa sul tema dell’immigrazione. I ceti medio-bassi economicamente svantaggiati si oppongono, mentre i ceti abbienti sono a favore dell’immigrazione. La quota anti-immigrazione dovrebbe aumentare nell’attuale crisi economica. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che le forze pro-immigrazione attualmente al potere hanno l’egemonia culturale e il controllo dei media.