di Nicola De Felice
Dopo l’Esercito e la Marina, parliamo ora dell’Aeronautica Militare Italiana e delle sue prospettive per una Forza aerea efficiente ed integrata in uno Stato sovrano.
I recenti sviluppi nel campo dei sensori dei satelliti, uniti al considerevole aumento della persistenza in una determinata area, permettono di sfruttare al meglio la caratteristica della quota, fondamentale per ottenere e mantenere la situazione aerea in un teatro operativo. Alle classiche caratteristiche del potere aereo come la citata quota, la velocità ed il raggio d’azione, si deve aggiungere la precisione d’ingaggio, sia in termini geografici sia temporali. La capacità ognitempo della precisione deve permettere al potere aereo italiano di produrre effetti determinanti per gli esiti operativi in un determinato teatro di operazioni, a tutela degli interessi nazionali indicati dall’autorità politica. La tecnologia dei sensori e dei sistemi di comando e controllo deve consentire di localizzare, seguire ed ingaggiare gli obiettivi, anche in movimento in aree urbane a media densità, nonché valutare le performance e gli effetti conseguiti.
Riguardo, invece, alla capacità di mobilità, le forze aeree devono compensare le proprie limitazioni di carico utile movimentabile – rispetto ai mezzi di superficie – con la relativa facilità di raggiungere zone impervie, caratterizzate anche dalla presenza di forze ostili ed in tempi ridotti. Il comando e controllo delle capacità aeree si regge sul principio del controllo centralizzato ed esecuzione decentralizzata, in grado di garantire agilità, flessibilità e rapidità di risposta. A tal fine è necessario disporre di dati e informazioni corretti e tempestivi, attraverso idonee reti di sensori e di adeguate capacità di analisi e disseminazione dei prodotti, nonché possedere o delegare l’autorità a compiere azioni non solo tattiche, ma di alta valenza strategica ed operativa. Tutte le caratteristiche citate devono permettere di avere una forza aerea flessibile, agile, versatile, altamente proiettabile, a elevata prontezza, interoperabile e ad alto valore politico.
Come per la Marina e l’Esercito, vale anche per l’Aeronautica quanto già proposto in termini di sistema morale, culturale, di apprendimento, di personale, di equipaggiamento, di prontezza e di sostenibilità. L’architettura del “sistema Aeronautica” con i suoi sottosistemi di comando e controllo, organizzativo-logistico e operativo, devono permettere alla flotta aerea una performance collettiva tale da essere il frutto della coesione e della fiducia instauratesi tra le diverse unità e formazioni aeree, preventivamente singolarmente addestrate per operare in squadra con successo.
Senior Fellow del Centro Studi Machiavelli. Ammiraglio di divisione (ris.), già comandante di cacciatorpediniere e fregate, ha svolto importanti incarichi diplomatici, finanziari, tecnici e strategici per gli Stati Maggiori della Difesa e della Marina Militare, sia in Patria sia all’estero, in mare e a terra, perseguendo l'applicazione di capacità tese a rendere efficace la politica di difesa e di sicurezza italiana.
Quando in un articolo riguardante la Difesa si fa un uso sproporzionato di aggettivi ed avverbi, spesso in modo ovvio e scontato (cito: idonee reti di sensori….perché si possono usare reti di sensori non idonee? Ari cito… Compiere azioni….di alta valenza strategica… Le azioni di bassa e media valenza invece no?), vuol dire che quell articolo ha forti parentele con scritti prodotti da uno Stato Maggiore. Questione di….stile.