di Antonio Terrenzio

Sul “Primato Nazionale“, il direttore Adriano Scianca, torna sulla vicenda di Fedez al concerto del 1 maggio. Secondo Scianca, il compagno della Ferragni non va sottovalutato perché in grado di muovere consenso e polarizzare l’opinione pubblica sulla ben nota questione della Legge Zan.

L’errore cronico della Destra, secondo il direttore del PN, sarebbe quello di abbarbiccarsi su posizioni conservatrici che alla lunga risulterebbero perdenti nel dibattito pubblico. La Sinistra a tale riguardo avrebbe un vantaggio indiscusso, non solo perché da sempre gestisce il potere mediatico e culturale, ma perché la storia sarebbe stata sempre segnata dal progresso. Il progressismo é destinato a vincere su qualsiasi idea conservatrice e tentare, come fa il mondo identitario, di difendere gli ideali e un sistema di valori legato al passato rappresenta il modo migliore per perdere la battaglia delle idee (e la capacità di influenzare l’evoluzione della società). Le vittorie del populismo in questo decennio appaiono congiunturali, illusorie se si calano in uno spettro storico più ampio.

L’autore francese Romain d’Aspremont, di formazione nicciana, nella sua opera The Promethean Right fa notare come tutte le battaglie orientate verso il progresso, prima o poi, hanno finito per imporsi durante la storia e che la Destra é destinata alla sconfitta proprio perché ha come fondamento ideologico il conservatorismo. La Destra, prosegue il filosofo francese, sul medio-lungo periodo non avrà speranza di vincere la battaglia delle idee se non si doterà di un nuovo impianto concettuale rivolto al futuro, in grado di sfidare il progressismo di sinistra secondo una propria visione di progresso che guardi alla tecnica e al transumanesimo non come minacce, ma come opportunità. “Solo un Dio ci può salvare”, sentenziava Heiddeger, “e quel Dio é Prometeo”.

Stando a ciò che accade nella Penisola, non si potrà rimanere sulla difensiva in eterno, ma bisognerà proporre alternative che vadano oltre le istanze atte a rassicurare un Paese vecchio e gerontocratico come il nostro. La posta in gioco é ben più alta che le bieche mosse della Sinistra di potere, che usa Fedez per attaccare la Lega. Eventi come come il “concertone” o Sanremo per “dargli addosso alla Destra” da parte dei manovali dello star stystem, sono qualcosa alla quale siamo ormai abituati. In gioco c’è il futuro di una nuova visione di umanità e scandalizzarsi per Fedez che si veste da bambola o usa lo smalto arancione servirà a poco se, a beve, stuoli di giovani indementiti faranno a gara per imitarlo.

Quello che la Destra dovrebbe fare é riscoprire il “superomismo” di Nieztsche, lanciare la propria sfida al futuro non solo inseguendo e tentando di resistere alle nuove assurdità del mondo progressista. Per fare un esempio concreto: oltre un decennio fa, il mainstream delle TV cominciò a diffondere l’idea del matrimonio omosessuale ed il mondo conservatore, in risposta, non ha saputo far altro che indignarsi ed appellarsi alla sacralità della famiglia formata da uomo e donna. Una posizione che, come abbiamo visto, nel tempo si é andata logorando, lasciando alle idee LGBT il modo di penetrare nella società ed anche nelle alte sfere della Chiesa Cattolica. Su questa china é facile predire, seguendo la ben nota “finestra di Overton”, che tra meno di dieci anni nessuno si scandalizzerà più non solo se due omosessuali decideranno di adottare un bambino (cosa che tra l’altro già avviene), ma anche della possibilità che questi ultimi possano cambiare sesso.

Dall’osservazione di tali esempi si può immaginare che i valori conservatori siano destinati alla disfatta, perché il mondo procederà verso una “leftizzazione” inesorabile se non si proporrà in alternativa, come sostiene d’Aspremont, un “progressismo intelligente” e se la Destra non riscoprirà le sue radici prometeiche. Ciò che si chiede alla Destra é una rivoluzione copernicana: vedere la tecnica, le biotecnologie, il transumanesimo come nuovi campi di azione per sfidare la Sinistra con progetti che mirino ad elevare e migliorare l’uomo e non a livellarlo come vorrebbero i chierici dell’egualitarismo progressista.

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Le idee qui proposte genereranno scandalo ai più, che le vedranno come contrarie a qualsiasi principio cristiano o ad una visione del mondo tradizionale, ma gli interrogativi posti da Adriano Scianca e da Romain d’Aspromont meritano di essere esaminati con attenzione, non temendo di cadere in contraddizioni di principio. Se guardiamo alle Destre del primo ‘900, esse hanno sempre vissuto in rapporto dinamico le tensioni irriducibili tra passato e futuro, tra modernità e tradizione, avendo come ideale l’homme noveau, per citare il saggio di d’Aspremont. Parafrando Nietzsche: se gli Dei del passato sono morti, cercare delle eterne fughe all’indietro risulterà un esercizio sterile e condannato all’impotenza.

Quali modelli valoriali e quale società ha in mente la Destra per il futuro, come affronterà temi quali il declino demografico? Semplicemente proponendo il modello di famiglia tradizionale? In un mondo dove già essa è in piena crisi, la Destra dovrebbe aprirsi a nuovi modelli, che in questa sede non abbiamo la pretesa di esaurire in un articolo, ma che speriamo servano almeno a diffondere il seme della riflessione. Rispetto alla fecondazione assistita o all’utero in affitto, la Destra dovrebbe mantenere un atteggiamento “chiusurista”, appellandosi ai valori etici del rispetto per la vita? Il tema é estremamente delicato, ma vanno elaborate delle risposte innovative e di segno diverso dall’egualitarismo omologante dei progressisti.

Ospitati in questo blog abbiamo già sollecitato il mondo sovranista a non abbandonare alla Sinistra i settori della cultura, perché il prezzo sarebbe stato pagato in seguito, con la colonizzazione delle anime delle nuove generazioni, ed é per questo che una riflessione sui temi del “progresso” dovrebbe coinvolgere la Destra con un approccio radicalmente diverso. Quello che dovrebbe fare è riappropriarsi degli insegnamenti dei suoi più grandi maestri, Nietzsche e Heidegger: se il nostro futuro é la tecnica, dobbiamo imparare a cavalcarla ed a riempirla di quei contenuti che alla Sinistra mancano.

Ad un futuro dove il progresso tecnico-scientifico vorrebbe creare esseri ibridi, dovremmo proporre superuomini differenziati, potenziare l’intelligenza e le sue facoltà, e non il contrario, come vorrebbe un progresso tecnico automatizzante, dove l’uomo é visto come mera cavia sperimentale. Di fronte al declino demografico degli europei ad al fenomeno della grande sostituzione etnica perché non considerare la riproduzione artificiale come opportunità? Sono idee scandalizzanti solo se astratte dal contesto del drammatico declino demografico che attraversa l’Europa. In un’epoca in cui l’individualismo economico e i valori libertari hanno colonizzato gli stili di vita occidentali, pensare di fare un salto indietro, proponendo modelli familiari risalenti al passato, non porterà risultati di nessun tipo, se non provocare derisione ed accuse di passatismo da parte degli avversarsi. Speculazioni analoghe possono essere estese ad ambiti come l’ecologia e l’energia, temi su cui la Destra rimane inspiegabilmente muta e che lascia colpevolmente alla Sinistra.

La Destra dovrà raccogliere la sfida prometeica e faustiana al futuro, confrontandosi con le incognite e le opportunità del progresso: ciò che dovrà fare è riempirlo dei suoi contenuti di segno opposto al nichilismo della Sinistra, che tutto livella ed omologa.

La battaglia delle idee é troppo importante per lasciarla vincere a Fedez.

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Imprenditore, laureato in Scienze Politiche (UNINT) con Master di I livello in International relations with Eastern countries (Università di Macerata); laureando magistrale in Relazioni internazionali (Università Cusano)