di Nicola De Felice

La nave Sea Watch 3 dell’ omologa Ong della discussa Carola Rackete sbarca a Trapani i 257 clandestini che hanno pagato i mercanti di esseri umani per essere trasportati sotto bordo alla nave tedesca. Altri 549 illegali stanno sbarcando a Pozzallo dalla nave norvegese Ocean Viking. Lo Stato di Bandiera della Sea Watch 3 è la Germania che, avendo concesso la propria bandiera, ha attribuito la propria nazionalità e l’ordinamento giuridico a quella nave. La nazionalità comporta la soggezione della nave e dell’equipaggio alla sovranità della Germania. In pratica,  la  Sea Watch 3 è territorio tedesco come i ponti della Ocean Viking sono pezzi di territorio norvegese.

Ora, sappiamo che il Regolamento di Dublino dell’Unione Europea stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l’esame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un Paese terzo. In particolare, l’articolo 13 stabilisce che il migrante che ha varcato illegalmente, per via terrestre, marittima o aerea, in provenienza da un Paese terzo, la frontiera di uno Stato mem­bro, lo Stato membro in questione è competente per l’esame della domanda di protezione internazionale. Ne consegue che è la Germania responsabile per i migranti illegali sulla Sea Watch 3 così come è  la Norvegia per quelli a bordo della Ocean Viking.

La  Convenzione di Vienna sul Diritto dei Trattati del 1969, riconoscendo l’importanza dei trattati come fonte del diritto internazionale e come mezzo per sviluppare la cooperazione pacifica delle nazioni, constatando che la regola «pacta sunt servanda» è universalmente riconosciuta, permette di risolvere  le controversie riguardanti i trattati attraverso mezzi pacifici e in conformità ai principi della giustizia e del diritto internazionale. È dunque giunto il momento da parte del Governo italiano di chiamarlo in causa denunciando alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) il Governo tedesco e quello norvegese per le continue illecite attività delle navi Sea Watch 3 e Ocean Viking, rappresentando con determinazione le violazioni delle disposizioni della Convenzione di Vienna da parte della Germania e della Norvegia che non si attengono al Trattato Ue di Dublino.

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Questa azione deve essere immediatamente intrapresa parallelamente con il richiamo dei nostri ambasciatori da Berlino e da Oslo, convocando anche gli ambasciatori tedesco e norvegese in Italia, imponendo il rispetto del Regolamento di Dublino ovvero chiedendo di ammainare la bandiera da quelle navi. Cosa non formale ma sostanziale, poiché senza bandiera quelle navi non possono navigare pena il sequestro delle stesse e l’arresto del loro equipaggio da parte della Marina militare di qualsiasi altra nazione.

Il Governo italiano ha tutte le carte in regola, basate sul diritto internazionale, per chiedere che i migranti illegali siano portati direttamente in Germania e in Norvegia. L’Italia deve tornare ad essere rispettata come Stato di diritto sovrano. È incomprensibile come tutto ciò non sia stato ancora realizzato a meno che non si abbiano gli attributi o le condizioni per farsi rispettare dagli altri Stati che sempre perseguono i propri interessi nazionali.

Ministro degli Esteri, se ci sei batti un colpo!

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Senior Fellow del Centro Studi Machiavelli. Ammiraglio di divisione (ris.), già comandante di cacciatorpediniere e fregate, ha svolto importanti incarichi diplomatici, finanziari, tecnici e strategici per gli Stati Maggiori della Difesa e della Marina Militare, sia in Patria sia all’estero, in mare e a terra, perseguendo l'applicazione di capacità tese a rendere efficace la politica di difesa e di sicurezza italiana.