di Redazione

Il 19 e 20 maggio scorsi si è svolta a Budapest una inedita sessione ungherese del CPAC, la Conservative Political Action Conference. Si tratta del principale evento congressuale della Destra americana, che si tiene una volta l’anno (dal 1974) e ospita regolarmente anche presidenti in carica o ex presidenti repubblicani. Negli ultimi anni il CPAC ha cominciato a internazionalizzarsi, con eventi ad hoc in Paesi differenti dagli USA. L’evento ungherese è il primo a svolgersi sul suolo europeo.

Numerosi i relatori di prestigio presenti. Solo per citarne alcuni, da parte ungherese sono intervenuti il primo ministro Viktor Orban (nel nostro sito si può trovare la traduzione integrale del suo discorso), la ministra della giustizia Judit Varga, il presidente dell’Assemblea Nazionale Lazslo Kover. Tra gli americani, l’influencer Candace Owens, l’ex candidato presidente Rick Santorum, l’amministratore di “Parler” George Farmer. Tra gli altri europei, l’ex presidente ceco Vaclav Klaus, il presidente di “Vlaams Belang” Tom Van Grieken, il presidente della FPO Herbert Kikl, il presidente di “Rassemblement National” Jordan Bardella, il vice-segretario della Lega Lorenzo Fontana. Hanno mandato videomessaggi Nigel Farage, Santiago Abascal, Giorgia Meloni, Tucker Carlson e Donald Trump.

Centinaia i partecipanti, selezionati dagli organizzatori e provenienti da tutto il mondo. Presente anche una delegazione del Centro Studi Machiavelli.

LEGGI ANCHE
GRAZIOSI | Il padre (poco nobile) del Green New Deal giallo-rosso

Budapest si è così trasformata, almeno per qualche giorno, nella capitale mondiale del conservatorismo. Varie sigle hanno approfittato della convergenza di tanti esponenti internazionali di destra per organizzare eventi collaterali, come quello patrocinato dalla Lega Giovani che ha fatto incontrare i rappresentanti giovanili di svariati partiti europei con quelli del Partito Repubblicano americano.

L’International Republican Institute (IRI), in collaborazione con Heritage Foundation, ha invece organizzato nella mattinata di sabato 21 maggio una sessione di dibattiti sul tema “Transatlantic relations 2.0. The new global strategic environment for Transatlantic cooperation and values”. A quest’incontro ha partecipato come relatore, nel panel dedicato alla Cina, anche il presidente del Centro Studi Machiavelli Daniele Scalea. Tra gli altri relatori l’ex ministro degli esteri ungherese Janos Martonyi, il direttore senior per la strategia transatlantica dell’IRI Jan Surotchak, il vice-presidente dell’istituto sulla politica estera di Heritage James Carafano, l’ex ambasciatrice ungherese a Washington Reka Szemerkenyi.

Le intense giornate ungheresi sono un monito dell’importanza di radunare e far convergere gli esponenti della Destra mondiale. La costruzione di reti di cooperazione e sinergie, lo sviluppo di pensiero e strategie tramite il dibattito, sono risorse preziose nella difficile lotta in corso, che accomuna i conservatori dell’intero Occidente.