The new tool of oppression is called "denialism," and it is a convenient label to apply to anyone who does not align with the mainstream. Starting with the repression of those who disputed the Holocaust, today this opinion crime finds application to every field of dominant ideology: from the narrative about covids and vaccines to that about anthropogenic "climate change."
With "But I'm Not Sleeping Tonight" Angela Camuso writes a vibrant pamphlet on the political-health management of the pandemic crisis in Italy, calling out the responsibilities of the political class, of health authorities and professionals, and of the intellectuals and media.
Extremely interesting a study published by "Scientific Reports": a survey aimed at identifying possible statistical correlations between vaccinations against covid and increased cardiac arrest in the age group between 16 and 39 years.
The substitution of natural law, ontologically anchored to "natural" values, with positive law, allows the latter to be bent to the contingent needs of those who exercise power.
Nemmeno il tempo di insediarsi (la cerimonia ufficiale avverrà solo il 6 Dicembre prossimo) e già il Cancelliere designato Olaf Scholz ha davanti a sé la prima matassa da dipanare. Manco a dirlo, la prima sfida del nuovo governo si chiama Covid-19.
Stiamo vivendo una situazione in cui vengono imposti dei divieti occupazionali de facto alle persone che non si vaccinano. E questo va già ben oltre il settore sanitario.
In "Teoria della dittatura", Onfray espone come si possa oggi instaurare una dittatura in sette fasi: “Distruggere la libertà, impoverire la lingua, abolire la verità, sopprimere la storia, negare la natura, propagare l’odio, aspirare all’Impero”.
Papa Ratzinger diceva che agire secondo ragione comprende l’astenersi dall’esercitare un potere coercitivo in materia di fede. Sarebbe perciò contrario alla nuova incrollabile fede nella scienza l’uso di un mezzo di coercizione come quello che consiste in un obbligo vaccinale imposto per legge.
E alla fine si scoprì che la causa del tragico gesto del giovane Seid Visin non sarebbe "il razzismo" bensì il lockdown. Un clamoroso rovesciamento di fronte, se si pensa che gli stessi "anti-razzisti" che hanno strumentalizzato la morte di Visin spesso sono anche i più accaniti sostenitori delle chiusure e delle restrizioni.
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