Historia magistra vitae: identità, etica, educazione
Al II Convegno Machiavelli Cultura, ne discutono: lo psicologo Alessandro Amadori, consigliere del Ministro dell'Istruzione, la filosofa e psicologa Daniela Gulino, il filosofo Corrado Ocone
Al II Convegno Machiavelli Cultura, ne discutono: lo psicologo Alessandro Amadori, consigliere del Ministro dell'Istruzione, la filosofa e psicologa Daniela Gulino, il filosofo Corrado Ocone
Daniele Scalea, presidente del Centro Studi Machiavelli, spiega chi ci sta attaccando e come va affrontato.
Gli Italiani devono tornare a studiare la loro storia, prima di tutto per scoprire chi sono. E, in secondo luogo, per sfatare le "leggende nere" anti-occidentali diffuse da coloro che odiano la nostra civiltà.
Ciò che definisce una civiltà sono i suoi confini culturali. La cultura unisce quanto divide: ha una pretesa di verità, è di parte, è esclusiva. Non bisogna avere paura di riproporre con forza la propria cultura, anche perché i giovani prediligono proprio le proposte forti.
Nelle serie Tv, nella musica, i giovani oggi si appassionano a generi che parlano di forza fisica, lealtà al gruppo, comunità, coraggio, verticalità. Mondato dall'ambientazione criminale, ciò che resta sono i valori tradizionali.
Non serve aumentare il numero dei laureati se poi non hanno sbocchi lavorativi o sono sottopagati. Risolvendo questo problema, dando aiuti alla natalità, educando alla lettura fin dalla scuola, rigettando il multiculturalismo che cancella la nostra identità, si può tornare a diffondere la cultura tra i giovani.
La Nuova Sinistra ai poveri senza pane non dà brioches, ma statue da abbattere e nuovi diritti. È la cancel culture: cultura della cancellazione (distruzione di personaggi pubblici eterodossi) e cancellazione della cultura (distruzione della memoria storica).
L'Italia è provincia, composta per il 70% da cittadine sotto i 10mila abitanti. La Sinistra è globalismo, noi parliamo delle piccole identità e comunità che hanno fatto grande il Paese.
La Sinistra non ha l'egemonia ma il potere culturale. Bisogna rompere questo meccanismo di riproduzione conformistico. La cultura nazionale è però commercialmente sottosviluppata e richiede lo sforzo di ciascuno per supportarla.