Viviamo in un'epoca in cui s'oscilla tra Green Pass e lockdown. Un pendolo degno di far rimpiangere quello tra noia e dolore di Schopenhauer. Ma un'alternativa c'è e si chiama "libertà". Possibile che il faro dell'ideale che illumina l'Occidente da millenni possa essersi spento così rapidamente?
Nemmeno il tempo di insediarsi (la cerimonia ufficiale avverrà solo il 6 Dicembre prossimo) e già il Cancelliere designato Olaf Scholz ha davanti a sé la prima matassa da dipanare. Manco a dirlo, la prima sfida del nuovo governo si chiama Covid-19.
In Europa abbiamo a che fare con totalitarismi impliciti. Un totalitarismo di stampo progressista che si nasconde dietro l’utopia democratica permettendo alle strutture di potere di fare letteralmente quello che vogliono delle nostre vite.
Facendo squadra con "PayPal" i censori prendono di mira quei canali che non si conformano alle narrative mainstream di sinistra e li costringono ad avere a che fare con problemi finanziari.
Accusare e criminalizzare le piazze non fa certo decrescere il dissenso nei confronti del governo, al contrario: lo fa aumentare e questo lo insegna anche la storia.
L'approccio australiano - governare per consenso anziché per forza - è giunto al termine dopo 166 anni, 8 mesi e 19 giorni. Sabato 21 agosto 2021 le forze di sicurezza australiane hanno nuovamente preso le armi contro una protesta di natura politica.
Nell'epoca pre-Covid si vedevano leader politici sfidare il progressismo. Oggi, con l'avvento della pandemia e la nuova era del regime globale del pensiero unico, tutto ciò sembra appartenere a un passato lontano.
Stiamo vivendo una situazione in cui vengono imposti dei divieti occupazionali de facto alle persone che non si vaccinano. E questo va già ben oltre il settore sanitario.
In "Teoria della dittatura", Onfray espone come si possa oggi instaurare una dittatura in sette fasi: “Distruggere la libertà, impoverire la lingua, abolire la verità, sopprimere la storia, negare la natura, propagare l’odio, aspirare all’Impero”.
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