Nel Dossier n. 38 Simone Billi e Emanuele Martinolli analizzano lo stato dell'arte nella produzione di energia nucleare e le possibili strategie per l'Italia nel settore.
Esperti italiani e americani, riuniti a Roma su iniziativa del Centro Studi Politici e Strategici Machiavelli, di Heritage Foundation e dell'International Republican Institute, si incontreranno per discutere dei temi più caldi del momento
I problemi energetici dell'Europa hanno poco a che fare con l'accesso a un'energia pulita, affidabile e a prezzi accessibili, e tutto a che fare con la spinta verso opzioni di politica energetica irrealistiche. E le famiglie e le imprese europee stanno pagando a caro prezzo queste decisioni sbagliate.
Quale inverno aspetta la Germania? Un inverno buio, e non è una metafora. I partiti di governo e i mass media d’oltralpe stanno informando la popolazione a proposito dei razionamenti energetici in arrivo in autunno.
Dal 2021 affrontiamo una crisi globale dell’energia, ulteriormente aggravata quest’anno dal conflitto russo-ucraino e dalle sanzioni occidentali contro Mosca. L’Italia è tra i Paesi più colpiti da questa crisi. Quali sono gli scenari per il prossimo inverno? Quali le cause della crisi? E le possibili soluzioni?
Dal 2021 affrontiamo una crisi globale dell'energia, ulteriormente aggravata quest'anno dal conflitto russo-ucraino e dalle sanzioni occidentali contro Mosca. L'Italia è tra i Paesi più colpiti da questa crisi. Quali sono gli scenari per il prossimo inverno? Quali le cause della crisi? E le possibili soluzioni?
Dovremmo moltiplicare per più di 10 volte la produzione di energia elettrica per avere la quantità sufficiente ad alimentare il nostro Paese e le sue auto, se tutte elettriche. Ecco perché lo stop ai motori a scoppio nel 2035 è sostanzialmente irrealistico.
"Sovranità energetica" è un libro che serve a metterci in guardia dalle sfide in corso e da quelle che verranno, ma prova anche ad offrire degli spunti per vedere la luce in fondo al tunnel. I problemi relativi ai crescenti prezzi dell’energia, per quanto gravi, non sono insormontabili.
Ci sono 100 miliardi di metri cubi di gas che l'UE non intende più importare dalla Russia, già entro il 2023. Anche nelle stime più ottimistiche, c'è ancora un deficit di almeno 60 miliardi di metri cubi di gas.
