La fake news di Orban “dittatore” | GERVASONI
A un confronto tra ciò che scrivono i giornali europei e quello che riportano quelli ungheresi, si vede che la maggior parte delle informazioni dei primi sono false od imprecise.
A un confronto tra ciò che scrivono i giornali europei e quello che riportano quelli ungheresi, si vede che la maggior parte delle informazioni dei primi sono false od imprecise.
Non è una sorpresa che dal Governo e dai media a esso allineati si sia costantemente alimentata la narrazione dell'italiano indisciplinato che vanifica gli sforzi profusi.
Conte ha inaugurato, almeno nel nostro sistemo politico, l’era di Facebook quale mass media per comunicazioni istituzionali. Ma cosa potrebbe accadere, un giorno, se non dovessero essere conformi agli “standard della community”?
Non sappiamo dunque se saranno questi dirigenti a dover guidare ancora a lungo l'Italia; ma, chiunque sia il nocchiere nella traversata dei mari tempestosi che ci aspettano, sarà l'occasione per ripensare certe logiche globaliste
Conte sfrutta il coronavirus per imporre di fatto lo stato d’assedio con esercito in alcune aree del paese, provvedimenti da Italia sotto i bombardamenti, minaccia di commissariare le regioni amministrate dall’opposizione, silenziare la Rai.
Se è vero che soltanto chi non agisce non sbaglia mai, riuscire a sbagliare in due sullo stesso dossier, mettendo in campo due azioni diverse in modo simultaneo, è una forma di masochismo che non avevamo ancora visto e che onestamente l’Italia non merita
Il Governo Conte II rivela la sua natura di sinistra con una politica economica di tipo tassa-e-spendi, che pensa prima di tutto a togliere soldi dalle tasche dei cittadini ma la cui fantasia è molto inferiore quando si tratta di mettergliene, ad esempio pagando i debiti della PA.
Tra agosto 2018 e luglio 2019 (periodo Salvini) sono sbarcati complessivamente 8.691 clandestini, meno 79,6% rispetto ai 42.700 dei 12 mesi precedenti con Minniti al Viminale. Nello stesso periodo i costi per l’accoglienza sono calati da 2,205 miliardi di euro a 501,4 milioni.
La Senatrice Segre e il premier Conte vogliono introdurre il reato di hate speech in Italia. L'esperienza estera dimostra che si tratta di punizioni arbitrarie per le opinioni scomode su immigrazione e famiglia, con un doppio standard a danno di maschi, etero e bianchi.