PANDEMIA E VINO. La prospettiva del Chianti
Molte cose, nel mondo del vino, dopo la Covid cambieranno. Ma si tratta d’una crisi strutturale o congiunturale? Proveremo a rispondere alla domanda guardando al caso del Chianti.
Molte cose, nel mondo del vino, dopo la Covid cambieranno. Ma si tratta d’una crisi strutturale o congiunturale? Proveremo a rispondere alla domanda guardando al caso del Chianti.
Il Covid ha stravolto tutte le nostre certezza e ha spazzato via le poche sicurezze che sono sempre esistite nel mondo del vino. Molte cose, nel mondo del vino, dopo il Covid cambieranno. Ma quella che anche il settore della produzione e del commercio enoico sta vivendo è, secondo noi, principalmente una crisi congiunturale, e non strutturale.
Molte cose, nel mondo del vino, dopo la Covid cambieranno. Ma si tratta d'una crisi strutturale o congiunturale? Proveremo a rispondere alla domanda guardando al caso del Chianti.
L'Uzbekistan è un paese in rapido sviluppo che offre prospettive interessanti per l’esportazione di macchinari, componentistica e impianti in molti settori, a partire dall'Oil & Gas. Ma anche opportunità di investimento in loco, che godono di incentivi interessanti.
L'effetto Covid-19 sul settore italiano del vino, in assenza di aiuti pubblici, rischia di lasciare sul campo molte delle aziende che non sono in grado di capitalizzarsi attraverso finanziamenti dei soci o spesso delle stesse famiglie che le gestiscono o che sono a capo delle stesse aziende vitivinicole da generazioni.
Ormai quasi la metà delle imprese del vino italiane hanno bilanci in rosso. La causa principale è da ricercare nel crollo del valore delle uve. Su questo interviene l’uragano del lockdown. Le soluzioni “agricole” sono poche e ben delineate come già successo nei periodi di grande crisi: distillazione, vendemmia verde, riduzione delle rese produttive.