Le wokkate della settimana: bollettino n. 1
Bollettino del wokeismo, 1^ puntata. Dal "suprematista chi legge" alle metro inclusive, dalla goliardia fuorilegge, dall'opera patriarcale al genitore 1-2-X
Bollettino del wokeismo, 1^ puntata. Dal "suprematista chi legge" alle metro inclusive, dalla goliardia fuorilegge, dall'opera patriarcale al genitore 1-2-X
Feijóo, nuovo leader dei Popolari, deve cogliere il momento e formare una coalizione con Vox. Altrimenti potrebbe distruggere il PP per sempre. Mostrerebbe alla Spagna che non era un buon amministratore e offrirebbe una lezione ai conservatori che evitano i campi di battaglia culturali.
Mai, in Europa, la filosofia era stata giudicata inutile. Piegata, amputata, censurata, spesso anche vilipesa e tacciata di intellettualismo, la filosofia ha continuato ad essere insegnata persino nel Terzo Reich e nell’Unione Sovietica. Nell’Europa di oggi, al contrario, la si vuole cancellare. Perché?
Nell'eterno presente globalizzato che caratterizza la nostra attualità, i confini sembrano aver perso la loro ragion d'essere. Il discorso del politicamente corretto sull'abbattimento dei muri e d'ogni tipo di confine si è affermato e assolutamente normalizzato nella cultura dell'Occidente.
Il Covid ha stravolto tutte le nostre certezza e ha spazzato via le poche sicurezze che sono sempre esistite nel mondo del vino. Molte cose, nel mondo del vino, dopo il Covid cambieranno. Ma quella che anche il settore della produzione e del commercio enoico sta vivendo è, secondo noi, principalmente una crisi congiunturale, e non strutturale.
L’Italia è fanalino di coda anche nella riapertura delle scuole. Se si prendono in considerazione i provvedimenti presi nei principali paesi europei, le differenze balzano agli occhi e sono notevoli. Il nostro Paese rimane l’unico che riprenderà le lezioni in presenza solamente a settembre, peraltro riservandosi la possibilità di un “sistema misto”
La Corte di Giustizia Ue ha deciso che tre eletti catalani al Parlamento europeo, protagonisti delle iniziative politiche per l’indipendenza di Barcellona e perciò finiti in carcere o in esilio, avevano diritto a godere dell’immunità e quindi a partecipare da subito alla legislatura europea