Europa e USA di fronte alla guerra russo-ucraina
Tre esperti di caratura internazionale hanno discusso per il Centro Studi Machiavelli di come proseguirà la guerra russo-ucraina e di quali saranno le conseguenze per l'Europa e l'America.
Tre esperti di caratura internazionale hanno discusso per il Centro Studi Machiavelli di come proseguirà la guerra russo-ucraina e di quali saranno le conseguenze per l'Europa e l'America.
La guerra tra la Russia e l’Ucraina ha posto la NATO e l’Europa di fronte ad una sfida difficile. In particolare il nostro continente rischia di uscire destabilizzato, tra guerra alle porte, ondata di rifugiati e contraccolpi socio-economici delle sanzioni. Quali sono gli scenari per il futuro prossimo e come dovrebbero comportarsi la NATO e i Paesi europei?
La guerra tra la Russia e l'Ucraina ha posto la NATO e l'Europa di fronte ad una sfida difficile. In particolare il nostro continente rischia di uscire destabilizzato, tra guerra alle porte, ondata di rifugiati e contraccolpi socio-economici delle sanzioni. Quali sono gli scenari per il futuro prossimo e come dovrebbero comportarsi la NATO e i Paesi europei?
E' difficile prevedere che questa guerra finisca presto con un accordo di pace. Sarà un lungo percorso diplomatico. Molto più probabilmente potrebbe configurarsi una qualche forma di conflitto congelato, simile all'accordo su un armistizio; dopo di ciò, la conservazione della potenza di combattimento dell'Ucraina sarà cruciale.
Daniele Scalea, Presidente del Centro Studi Machiavelli, è intervenuto a "L'Italia s'è desta", programma di Radio Cusano Campus, per discutere della guerra in Ucraina. Il Presidente Scalea ha parlato di indipendenza strategica dell'Europa e di come potrebbe concludersi il conflitto.
L'aggressione militare russa è un indicatore di ciò che potrebbe accadere. Le potenze autoritarie potrebbero convincersi che sia arrivato il momento di rimodellare il mondo approfittando della debolezza mostrata da Biden.
Ampi stralci del discorso annuale sulla stato della nazione, che il primo ministro ungherese Viktor Orban ha pronunciato il 12 febbraio scorso davanti al Parlamento di Budapest, parlando di gestione della pandemia, situazione critica in Bosnia e in Ucraina, tensioni interne all'UE, agenda "verde" di Bruxelles.
Uno studio di Giavazzi, citato da Draghi, propone la costituzione di una agenzia europea per la gestione del debito che acquisterebbe parte del debito dei singoli Paesi presso la BCE. Il ruolo potrebbe toccare al MES. Perché non è una buona idea.
Il Mathias Corvinus Collegium (MCC) e il Centro Studi Machiavelli hanno organizzato una conferenza sulla preminenza del diritto europeo. Il convegno internazionale ha radunato partecipanti da Polonia, Spagna, Italia e Ungheria.